Nel campo delle pensioni, il Centrodestra ha fatto importanti promesse in campagna elettorale. La primissima cosa a cui pensare è la riforma delle pensioni del 2023, quando sarà finita l’era di Quota 102. Sul tavolo c’è una possibilità che potrebbe accontentare tutti.
Una delle sfide più importanti del nuovo Governo riguardano la neo ministra del lavoro Marina Calderone. Come detto dalla ministra, il suo preciso intento è riprendere i negoziati con le parti sociali in merito alla riforma delle pensioni, che, nella più rosea delle aspettative, dovrebbe arrivare per l’inizio del 2023, in concomitanza con lo scadere di Quota 102.
La riforma serve proprio a sostituire il pensionamento anticipato garantito da Quota 102, visto che le parti sociali, ovvero i sindacati, non vorrebbero un ritorno diretto alla Legge Fornero. La soluzione secondo la Calderone sarebbe la proposta della Quota Flessibile. La proposta consiste in un’uscita dal mondo del lavoro con 60 anni di età anagrafica e 35 anni di contribuzione.
La teoria di Quota Felssibile è stata recentemente messa a punto dalla Fondazione dei consulenti del lavoro e presentata dalla ministra Calderone. Si tratterebbe di una misura che vorrebbe favorire il pensionamento di una parte dei sessantenni e permettere un miglior ricambio generazionale. Si tratterebbe di una ennesima possibile pensione anticipata, studiata sulla stessa base di Quota 100 e Quota 102: un pensionamento anticipato per gli ultrasessantenni che richiede un certo numero di anni di contributi versati, ma porta a un assegno pensionistico minore del normale, per evitare che questo ricada in maniera eccessiva sui conti pubblici.
La proposta potrebbe essere una buona via di mezzo tra le richieste dei sindacati, che si auguravano, invece, una Quota 41, con il pensionamento anticipato a 41 anni di contributi, ma senza limite di età, e le richieste dell’INPS. L’ente previdenziale, infatti, continua a sostenere che le misure di pensionamento anticipato sarebbero troppo dispendiose per i conti pubblici.
Questa proposta delle Calderone potrebbe essere la via d’uscita da questa situazione. Una misura che consente ai lavoratori di andare in pensione prima, ma che, al tempo stesso, non costa una fortuna alle tasche dello Stato. Ci sarà da vedere come le parti sociali risponderanno a questa proposta, visto che fino a questo momento i sindacati e il Governo si sono scontrati duramente sul nodo delle pensioni.
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