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Allarme aziende e lavoratori: solo 1 su 4 ha un piano di disaster recovery

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Salvatore Dimaggio

Un recente studio Doxa dimostra come le aziende italiane siano tremendamente vulnerabili dal punto di vista degli eventi disastrosi in ambito IT o da parte di un vero e proprio cyber attacco informatico.

Si tratta di un dato veramente preoccupante perché addirittura pare che il 64% delle piccole e medie aziende non sia proprio intenzionata a fare qualcosa nell’ambito del Disaster Recovery.

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Eppure questa è una questione veramente cruciale perché sia un disastro inaspettato che anche un attacco informatico possono mettere realmente in ginocchio un’azienda, quindi senza un apposito piano da questo punto di vista i danni potrebbero essere veramente colossali.

Una grande fragilità delle aziende italiane

Oggi si parla tanto della durissima stangata sulle bollette che effettivamente è una minaccia grandissima per le aziende e può metterne tante in ginocchio.

Pixabay

Eppure non avere un apposito piano proprio per quello che riguarda gli eventi dannosi voluti o meno dal punto di vista dell’infrastruttura digitale può essere un pericolo anche peggiore. Vediamo quali sono i dati su questo fronte e soprattutto vediamo perché questo è un grande allarme sottovalutato per quello che riguarda proprio le aziende italiane. Questa situazione è messa in luce proprio da un’indagine condotta da BVA Doxa e commissionata da Aruba S.p.A. Fondata nel 1994, Aruba è il principale cloud provider italiano e prima azienda in Italia per i servizi di data center, cloud, hosting, trust services, e-mail, PEC e registrazione domini, dal 2015 si alimenta solo con fonti energetiche rinnovabili.

Solo una su quattro ha un piano

Il tema di questa ricerca è di grandissima attualità anche se purtroppo sottovalutato dalle aziende italiane: ovvero l’approccio al Disaster Recovery nelle PMI italiane. Invece a livello europeo questo tema è sentito come davvero importante, tanto che c’è un vero mese dedicato alla sicurezza informatica. Si chiama European Cyber Security Month ed è una campagna promossa dall’Unione Europea proprio per sensibilizzare cittadini ed aziende sul tema delicato della sicurezza informatica. Poca sensibilità infatti c’è ancora oggi su questo tema nonostante i fatti clamorosi che hanno arrecato danni ad aziende e strutture pubbliche anche in Italia negli ultimi mesi. Sostanzialmente circa un’azienda su quattro ha un vero piano di Disaster Recovery. Tra le medie imprese le cose vanno un po’ meglio e si sale al 31%.

Molto vulnerabili ad attacchi informatici e non solo

Un dato particolarmente positivo è quello fatto registrare dai pubblici esercizi come
alberghi, ristoranti e bar che arrivano ad una ottima percentuale del 49%. Ma ciò che più colpisce sono proprio i piani per il futuro. Infatti ci si attenderebbe che proprio questo ritardo imponga la volontà di essere più previdenti per il futuro. Invece proprio questa ricerca sottolinea come il 68% delle PMI non ha intenzione di dotarsi di un piano per il ripristino dei dati. Addirittura l’80% delle piccole imprese non vuole dotarsi di un sistema di Disaster Recovery neanche nel prossimo futuro. Ma ben 7 aziende su 100 hanno già avuto perdite di dati negli ultimi anni con danni ingentissimi.

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