Una delle molte questioni urgenti che il nuovo Governo deve affrontare è quella riguardante il sistema pensionistico. Alla luce di quanto successo lo scorso anno, la situazione prevede un ritorno alla Legge Fornero all’inizio del 2023, con la sparizione di Quota 102.
La possibilità di andare in pensione tra i 61 e i 66 anni grazie allo scivolo di quota 102. La nuova ministra del lavoro, Marina Elvira Caderoni, si trova a gestire la non facile situazione del sistema pensionistico italiano negli ultimi mesi del 2022. Se non accadrà niente di eclatante entro dicembre, diremo ufficialmente addio a Quota 102 e torneremo a poter andare in pensione soltanto una volta compiuti i 67 anni.
La neo ministra ha già chiarito con Sergio Mattarella la sua intenzione rispetto alla riforma delle pensioni: continuerà il dialogo con le parti sociali, interrotto dal Governo Draghi. Il Governo stava trattando con i sindacati già da un anno sulla riforma delle pensioni. Lo scoppio della guerra in Ucraina e la necessità di attenzione immediata hanno poi fermato i lavori su quel fronte.
Pensioni, quali sono le possibilità per il nostro futuro
La ministra Calderone intende ripartire con le trattative laddove si erano interrotte: con il Governo che aveva proposto una soluzione di pensionamento anticipato a 64 anni di età, ma con un ricalcolo contributivo dell’assegno. I sindacati, invece, la vedono in maniera diversa. Le loro proposte sono 2: o l’allargamento a tutti di quota 41, ovvero la pensione anticipata con 41 anni di contribuzione senza limiti anagrafici, o un’uscita anticipata a 62 anni di età.
A differenza del Governo Draghi, il Gpverno Meloni potrebbe essere molto più vicino alle posizioni dei sindacati per quanto riguarda le pensioni, quindi c’è già chi prospetta delle trattative piuttosto rapide. C’è ora da capire se le possibilità proposte sono economicamente sostenibili. L’INPS è già al lavoro su una simulazione dei costi di una “quota 41 ammorbidita”, ovvero un pensionamento anticipato con 41 anni di contirbuti, ma con un minimo di età anagrafica di 61 anni.
Su tutto il discorso aleggiano le parole del presidente dell’INPS Pasquale Tridico, che da tempo parteggia per le posizioni di Mario Draghi in merito alle pensioni. Tridico, infatti, sostiene che quota 41 sarebbe una forma di pensionamento troppo dispendiosa per le casse dello stato italiano.