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Bollette senza Isee (maxi aiuto a tutti): a cosa sta pensando Giorgia Meloni

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Riccardo Magliano

La priorità assoluta per il governo appena instaurato è quella di combattere il caro bollette per famiglie e imprese. Il punto di partenza è tutto quello che è già stato fatto dal Governo precedente, con molte misure che, molto probabilmente, saranno prorogate. Ecco cosa si prepara a fare il Governo.

Il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze italiano è Giancarlo Giorgetti. La sua missione principale come nuovo ministro è quella di gestire insieme alla premier Giorgia Meloni il caro bollette. La prima misura su cui lavorare è un nuovo decreto bollette con aiuti per famiglie e imprese.

Il Governo si prepare contro il caro bollette
Foto ANSA

La prima cosa che verrà fatta, probabilmente, sarà prorogare il credito d’imposta per le bollette energetiche delle imprese. Già introdotto con il decreto aiuti ter, il credito d’imposta è al momento il più sostanzioso aiuto per le imprese contro il caro bollette. Unico, però non significa perfetto, giacché molte aziende hanno fatto notare alcuni problemi nella sua gestione, nonché contestarne l’efficacia.

Nuovi aiuti contro le bollette, le mosse del Governo Meloni

Sul fronte delle famiglie, voci suggeriscono che Giorgetti punti ad un rafforzamento del ruolo del Bonus sociale. Attualmente per accedere al bonus sociale è necessario presentare un ISEE non inferiori a 12.000 euro. Il nuovo Governo intende eliminare questa restrizione, rendendo il bonus sociale non legato all’ISEE e più snello e automatico nelle pratiche burocratiche.

Sono al vaglio gli studi tecnici sull’effettiva applicabilità di questo tipo di bonus. Il punto di Giorgetti sul bonus sociale è che molti degli aventi diritto neanche sono a conoscenza del bonus e quindi non farebbero domanda. Lo snellimento dei passaggi burocratici servirebbe a rendere automatica l’assegnazione del bonus sociale e farlo arrivare a tutti gli aventi diritto.

Giancarlo Giorgetti
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Tramonta invece la possibilità di un bonus inflazione, ma se ne potrebbe ridiscutere in sede di Legge di Bilancio. L’altra grossa operazione economica che il nuovo Governo deve gestire coi tempi stretti è proprio quella relativa alla legge di bilancio 2023, da presentare a novembre e da far approvare entro la fine di dicembre 2022. Molti fondi dovranno confluire nella manovra del prossimo anno, ma già soltanto la proroga del credito d’imposta per le imprese costerà al Governo 4,7 miliardi di euro.

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