Oggi sono in molti ad accusare le politiche liberiste in Gran Bretagna.
La Gran Bretagna negli ultimi 10 anni ha visto un vero e proprio crollo della sua economia. Attualmente la Gran Bretagna patisce non soltanto un’alta inflazione ma patisce problemi economici a catena dei quali non si vede la soluzione.
Recentemente un influente giornale economico britannico ha detto che l’economia britannica sostanzialmente è ridotta come quella italiana e la colpa è proprio delle ricette liberiste degli ultimi anni. Infatti la Gran Bretagna negli ultimi anni è stata sostanzialmente governata con ricette liberiste che hanno sacrificato i diritti dei poveri per cercare favorire le aziende e soprattutto gli imprenditori.
Troppi problemi per l’economia britannica
Il problema è che le ricette liberiste non si curano dei più fragili e questo oltre ad essere un problema di natura etica è anche un problema di natura economica.
Infatti oggi le famiglie hanno sempre più difficoltà a sostenere il costo della vita e hanno sempre più difficoltà a sostenere gli acquisti. Effettivamente ci sono molti punti in comune tra la situazione britannica e la situazione italiana ma ad essere più rilevante è proprio l’ansia continua nella quale versano le famiglie. Sia le famiglie britanniche che le famiglie italiane sanno di non poter contare su un vero e proprio stato sociale che le sostenga e sanno di avere introiti troppo bassi rispetto al costo della vita.
Similitudini con l’Italia
Parliamo di situazioni che hanno anche delle marcate differenze tuttavia la situazione britannica così come quella italiana impongono un radicale cambio di rotta a tutta l’Europa. Infatti tutta l’Europa nell’ultimo decennio ha letteralmente massacrato le istanze dei poveri e oggi il divario tra poveri e ricchi è diventato così incolmabile che non solo l’economia ma la stessa tenuta sociale sono considerati a rischio.
Disinteresse nei confronti dei più poveri
Oggi in Europa appare davvero fondamentale stabilire delle priorità e tornare a mettere al centro l’essere umano, i suoi bisogni e la sua dignità. Il mito della produzione a tutti i costi scarificando e spremendo il lavoratore sta tramontando e c’è la necessità di stati sociali che offrano un minimo di garanzie e di aiuto a chi finisce in difficoltà.