In arrivo i primi provvedimenti del nuovo Governo: nei piani della Meloni c’è anche una pace fiscale quasi per tutti. Così dite addio ai debiti con il Fisco.
I grattacapi del governo Meloni, ancora non insediatosi formalmente ma quasi pronto a farlo, sono tanti. Il primo e più importante è la questione del caro bollette, che sta facendo affogare l’economia italiana insieme ai suoi lavoratori.
Collegati alla crisi del gas ci sono tanti altri problemi a cui far fronte: come continuerà a comportarsi l’Italia in merito alla guerra in Ucraina? Esiste un modo per frenare l’inflazione galoppante? È possibile sostenere maggiormente le famiglie in difficoltà?
Mentre la lista dei Ministri si va delineando sempre più chiara, la leader di Fratelli d’Italia sta già pensando a quale manovra attuare per prima. Tra le tante sembra che ci sia intenzione di rottamare multe, tasse e contributi; una pace fiscale estesa a diverse categorie di soggetti.
Stando anche a quanto riportato dal quotidiano ‘Il Sole24Ore’, nei piani del Governo c’è l’attuazione di una rottamazione quater delle cartelle esattoriali. La manovra è stata già attuata altre tre volte in passato ma questa volta le modalità ed i soggetti che potranno beneficiarne sono diversi.
Lo scopo è quello di rimettere in ordine la situazione, dato che si sono venute a creare diversi accavallamenti; ad esempio è già successo con le cartelle di quei contribuenti che hanno aderito alle sanatorie ma che non hanno successivamente rispettato le scadenze dei pagamenti.
Con la nuova rottamazione l’obbiettivo è tornare ad un ‘punto zero’, una specie di reset per il Fisco, il Governo e le famiglie italiane, da cui tutti possono ricominciare. Un po’ come una tela bianca ancora da dipingere, insomma.
Di questo progetto ha parlato anche il giornale di Confindustria, che ha spiegato come la nuova rottamazione andrebbe ad aiutare i contribuenti perché verrebbero ‘scontate’ non solo le cartelle esattoriali dei tempi del Covid, ma verrebbero aggiunte anche tutte le cartelle fino al 30 Giugno 2022.
Tra le possibilità, pare che sia anche quella di una cancellazione in toto delle cartelle fino a 1.000 euro; in campagna elettorale avevano parlato di cartelle fino a 3.000 euro, ma il costo sarebbe troppo oneroso per le tasche statali.
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