La crisi dell’energia che stiamo attraversando è molto complessa e i modi per affrontarla sono molti. Il precedente Governo italiano ha messo in campo una serie di bonus per aumentare la capacità d’acquisto degli italiani, ma questo, a lungo andare, potrebbe rivoltarsi contro di noi.
Il grande paradosso dell’attuale situazione del prezzo del gas è che qualsiasi strada si decida di perseguire, ci saranno dei problemi a breve o a lungo termine. La strategia dei bonus del Governo Draghi aveva il compito di evitare che gli italiani perdessero potere d’acquisto, e di conseguenza di consumo. Possiamo dire che sia la scelta giusta?
Un’altra possibilità, piuttosto che permettere agli italiani di mantenere i loro consumi medi con l’aumento dei soldi a loro disposizione, è imporre un razionamento dei consumi. Questa seconda strategia farebbe si che i consumi siano obbligatoriamente ridotti, ma ci sarebbero abbastanza risorse per tutti quanti anche in tempi più bui di questi.
La strategia dei bonus scelta dal governo ha sicuramente dei lati positivi. Grazie agli incentivi si è in grado di mantenere più o meno inalterate le proprie abitudini di consumo. Al netto di alcune generiche raccomandazioni sul risparmio energetico, gli italiani hanno degli aiuti per continuare a vivere normalmente nonostante gli aumenti delle bollette.
L’altra faccia della medaglia è che in questo modo il Governo sta portando i cittadini a continuare a consumare energia. Questo è positivo da un certo punto di vista, perché permette all’economia di non ristagnare, ma d’altro canto le risorse energetiche si esauriscono più velocemente. In questo periodo è già molto complicato recuperare gas naturale e petrolio senza sottostare alle condizioni della Russia, se questa decidesse di interrompere le forniture, non ci sarebbe abbastanza energia per tutti.
La strategia dei razionamenti avrebbe, in teoria, l’effetto opposto. Sarebbe come congelare l’economia italiana. I consumi sarebbero ridotti, così anche le industrie perderebbero potenziale produttivo, ma si risparmierebbero risorse. Da questo sarebbero in un certo senso avvantaggiate le famiglie di ceto più basso, che si troverebbero a dover consumare meno, ma avrebbero la certezza di non vedersi staccare il gas o l’elettricità da un momento all’altro. A soffrire maggiormente sarebbero le piccole e medie imprese, che già stanno faticando molto per mantenere un qualche livello produttivo in un periodo così difficile, con un razionamento maggiore del gas dovrebbero fare i conti con restrizioni ancora più asfissianti.
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