Il 30 novembre è stata fissata una maxi scadenza che riguarda la rottamazione delle cartelle.
Mai come in questo periodo è importante che il Governo metta in atto delle misure che mirino ad aiutare le famiglie italiane che non riescono a far fronte alle varie incombenze. Molti italiani ad esempio sono chiamati ad adempiere al pagamento delle cartelle esattoriali e a tal proposito è importante sapere che il 30 novembre è stata fissata una maxi scadenza.
E’ fondamentale non lasciarsi sfuggire la ricca proroga che è stata introdotta proprio per aiutare le famiglie che si trovano in maggiori difficoltà economiche.
Rottamazione cartelle:
All’interno del Decreto Sostegni ter sono state fissate nuove scadenze che riguardano gli anni 2020, 2021 e 2022. Nello specifico, si è deciso di considerare i pagamenti avvenuti entro il termine del 30 novembre 2022 come tempestivi.
L’Agenzia delle Entrate ha comunicato la novità appellandosi alla Legge 25/2022 che a conti fatti proroga la scadenza dapprima stabilita al 9 dicembre 2021. Alla luce di quanto detto è chiaro che i benefici riguardano soprattutto le rate riguardanti il 2020 e il 2021 dal momento che sono state riammessi nella rottamazione anche coloro che non hanno ancora provveduto al versamento delle somme. In poche parole, chi non ha ancora proceduto in tal senso disporrà di ulteriore tempo per farlo.
Per di più va sottolineato il fatto che per legge stabilisce che le scadenze contemplino anche 5 giorni di tolleranza. Di conseguenza, il soggetto che non avrà eseguito il versamento prima del 30 novembre avrà tempo fino all’8 dicembre per regolarizzare al propria posizione con il Fisco. Nello specifico, va detto che tra i beneficiari della misura ci sono le persone che nel 2019 abbiano percepito un reddito non superiore ai 30mila euro.
In conclusione, va sottolineato il fatto che quella in esame è una decisione più che mai sensata dal momento che le famiglie italiane stanno facendo i conti con un caro vita e un caro bollette senza precedenti che costringe inevitabilmente molte di esse a non pagare eventuali debiti maturati. In poche parole, in molti casi non si tratta di una decisione volontaria quanto piuttosto di una decisione dettata dalle circostanze.