Panico per i residenti in condominio: se non si pagano le spese di condominio si rischia il pignoramento dello stipendio. Ecco perché c’entrano le bollette.
Sono già successi i primi casi di pignoramento dello stipendio nel Veneto, con precisione a Treviso. La situazione rischia di peggiorare tra Dicembre e Gennaio quando verrà superato il limite dei 100 giorni dalla scadenza delle bollette di luce e gas.
Come sappiamo i rincari sui prezzi dell’energia stanno mettendo in difficoltà tanti italiani; i commercianti sembrano essere i più colpiti ma anche le famiglie in affitto hanno difficoltà ad arrivare a fine mese.
Per questo motivo, pur di pagare gli essenziali (cibo, utenze e affitto) molti condomini hanno deciso di tagliare i costi delle spese condominiali. Come è appunto successo a Treviso.
“Purtroppo abbiamo già dovuto procedere con alcuni pignoramenti” ha dichiarato il presidente di Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), Treviso Maurizio Ceschin.
“Negli ultimi casi ci siamo ritrovati ad incassare poco più di 60 euro al mese“, ha rivelato il presidente. Insomma, un’esigua parte dello stipendio, che serve a pagare solo in parte le spese relative al condominio abitato.
“Dicono che il resto lo salderanno quando arriverà la tredicesima ma le scadenze sono incalzanti. E così non è semplice, stiamo navigando a vista“. Che la tredicesima riesca a sistemare la situazione, sembra più un’utopia. Tanto più che i problemi diventano ancor più incalzanti nei condomini con riscaldamento centralizzato.
La prospettiva è una crisi su scala ancor più grande di quella odierna, che secondo le previsioni toccherà il picco tra Dicembre e Gennaio del nuovo anno, ovvero passati i 100 giorni dopo la scadenza delle bollette. A quel punto i fornitori di energia saranno autorizzati ad interrompere tutte le utenze.
Un problema, questo, di cui si vedono già gli amari risultati. Alcune società del gas hanno scelto arbitrariamente di recidere i contratti dei clienti in ‘lista nera’; è successo in due condomini a Treviso. Oltre al taglio del gas si rischia anche quello dell’acqua calda.
“In tre situazioni siamo stati costretti a togliere l’acqua calda“, ha spiegato un amministratore di condominio di Conegliano, “Se si tratta di un affittuario, solitamente la facciamo chiudere dal proprietario dell’appartamento. Se invece il moroso è direttamente il proprietario dobbiamo intervenire noi. La situazione è pesante e siamo solo all’inizio”.
“Chi non riesce a pagare ha la possibilità di chiedere dei contributi al Comune, in base all’Isee, e le bollette condominiali ci vengono chieste sempre più spesso proprio per richiedere lo scomputo”.
Ad esempio, il comune di Paese ha indetto un bando proprio per queste situazioni. Una manovra di 45mila euro che potrà aiutare circa 140 famiglie con un bonus tra 250 e 400 euro per il pagamento delle utenze.
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