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Assegno di invalidità (più ricco): non più soggetto a revisione “finalmente una seccatura in meno”

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Salvatore Dimaggio

L’assegno ordinario di invalidità è qualcosa di estremamente importante ed anzi c’è chi lo considera un autentico baluardo di civiltà.

Infatti è proprio grazie all’assegno di invalidità che tutti quei lavoratori che hanno delle difficoltà nel loro lavoro possono avere un aiuto effettivamente molto concreto.

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L’assegno ordinario di invalidità è calcolato sui contributi versati ma allo stesso tempo permette di continuare a lavorare.

Come funziona la revisione e cosa cambia

Ma adesso arriva una novità estremamente positiva per quello che riguarda l’assegno di invalidità.

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Soprattutto è importante capire quello che cambia riguardo la revisione. Gli esperti del mondo delle pensioni sottolineano come l’assegno ordinario di invalidità è in un certo senso una pensione anticipata. Infatti parliamo di una figura giuridica molto particolare e per così dire ibrida. E’ ibrida perché è calcolata sui contributi versati ma allo stesso tempo il lavoratore continua a lavorare. Ma è ibrida anche perché essendo in un certo senso una specie di pensione anticipata non consente di andare in pensione prima. Quindi se l’assegno ordinario di invalidità è sicuramente una misura di civiltà chi lo percepisce, però ha il notevole problema di non poter avere la pensione anticipata. Importante sottolineare che l’assegno di invalidità ha una scadenza triennale.

La revisione e la questione della pensione anticipata

Ma come sappiamo ad un certo punto invece invece l’assegno diventa definitivo. Quando l’assegno diventa definitivo e non c’è più bisogno della revisione non si può più accedere alla pensione anticipata e quindi l’unica pensione possibile rimane quella di vecchiaia. Ma è importante capire che l’attuale normativa vuole che al terzo rinnovo l’assegno ordinario di invalidità diventi definitivo. Vediamo come funziona adesso. Dopo ogni domanda di rinnovo l’assegno di invalidità di norma viene nuovamente riconosciuto. Quindi ad una domanda di rinnovo di norma segue il riconoscimento. Ma al terzo riconoscimento dell’invalidità, questo diventa definitivo.

Finisce la revisione

Siccome parliamo di tre anni ogni volta, si può dire che dopo nove anni dal primo riconoscimento dell’invalidità, questa è definitiva. Per il lavoratore significa sicuramente poter contare su questo assegno in modo non più subordinato ad ulteriori conferme ma significa anche non poter più accedere a nessun tipo di pensione anticipata. Quindi dopo 9 anni di assegno ordinario di invalidità c’è sicuramente qualcosa di positivo per il lavoratore ma si perde la possibilità di accedere alle pensioni anticipate. Questo oggi diventa di particolare attualità perché con la prossima riforma delle pensioni del governo Meloni probabilmente la possibilità di pensione anticipata sarà molto ampliata.

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