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Inverno, si comincia con 15 giorni da incubo. Cosa ci attende

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Gianluca Merla

Sarà un inverno difficile con un inizio posticipato. Ecco perché saranno 15 giorni di incubo per chi vorrà accendere i riscaldamenti

La stagione invernale sta per arrivare e con lei, ovviamente, il crollo delle temperature. Ci si attende, infatti, una stagione molto complicata, sperando in condizioni climatiche non troppo severe, almeno per quanto riguarda i primi mesi, come novembre e dicembre.

(Riscaldamento inverno/Ansa)

La crisi energetica ha infatti colpito in pieno l’Europa, che adesso si trova in pesantissime difficoltà per via degli approvvigionamenti di gas ed energia. Dunque, è pronto un piano della commissione europea con l’obiettivo di ridurre drasticamente i consumi ed evitare inutili sprechi. Ecco, quindi, che la possibilità di accendere i termosifoni per l’inverno sarà posticipata, con 15 giorni in meno di riscaldamento.

Accensione del riscaldamento posticipata di 15 giorni

Se molti cittadini risultano essere in difficoltà già ora causa dell’aumento vertiginoso delle bollette, è importante sapere che il peggio probabilmente dovrà arrivare durante i mesi invernali. È stato infatti reso noto il calendario riguardo la possibilità di accendere i termosifoni durate la stagione invernale, in vista dell’arrivo delle basse temperature.

A causa del vertiginoso aumento delle bollette, che ha già gettato nel caos milioni di italiani e migliaia di aziende del Paese, ci sarà uno slittamento del giorno di accensione di 8 giorni rispetto al 2021. Questo per fare in modo che ci sia un risparmio una settimana di riscaldamenti e quindi meno consumo di energia (in particolare di gas).

Inoltre, i riscaldamenti dovranno essere accesi per quindici giorni in meno, un’ora in meno e con uno slittamento di otto giorni riguardo la loro accensione. Per le industrie invece, la temperatura del riscaldamento non dovrà andare oltre i 17 gradi, mentre per le abitazioni civili oltre i 19. Sono queste le regole stabilite nel decreto stilato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

(Riscaldamento inverno/Ansa)

Se rispettate, le norme potrebbero far ottenere al Paese un risparmio di 2,7 miliardi di metri cubi di gas. Un risparmio non indifferente, ma che richiede comunque l’ennesimo sacrificio da parte dei cittadini.

Di seguito il calendario dei tempi e degli orari di accensione del riscaldamento nelle relative zone del Paese:

  • Zona A (incluse Lampedusa, Porto Empedocle): dall’8 dicembre al 7 marzo, 5 ore giornaliere;
  • Zona B (incluse Agrigento, Reggio Calabria, Messina e Trapani): dall’8 dicembre al 23 marzo, 7 ore;
  • Zona C (incluse Napoli, Imperia, Taranto, Cagliari): dal 22 novembre al 23 marzo, 7 ore giornaliere;
  • Zona D (Incluse Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano): dall’8 novembre al 7 aprile, 11 ore;
  • Zona E (incluse Aosta, Torino, Milano, Bologna, l’Aquila): dal 22 ottobre al 7 aprile, 12 ore al giorno;
  • Zona F (incluse Belluno e Cuneo): nessuna limitazione.
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