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Pensioni: molto più facili nel 2023 e 2024 con novità coefficienti di trasformazione e contributi

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Salvatore Dimaggio

Vediamo le novità importanti da parte dell’INPS sulle pensioni. Come sappiamo in linea di principio in Italia per andare in pensione c’è bisogno di avere 67 anni di età e 20 anni di contributi.

In linea di principio è anche vero che più tardi si va in pensione e più l’assegno che si riceve ogni mese sarà elevato.

ANSA/GIUSEPPE LAMI

Questi sono discorsi che teoricamente sono giusti ma in realtà ci sono delle novità veramente importanti. Infatti arrivano delle novità importanti proprio per quanto riguarda i cosiddetti coefficienti di trasformazione.

Coefficienti di trasformazione

I coefficienti di trasformazione sono una cosa un po’ tecnica eppure vanno ad incidere tantissimo su quello che poi è l’assegno pensionistico e quindi questa novità è assolutamente importante da capire.

Pixabay

Infatti l’ammontare della pensione non dipende soltanto dall’età e dai contributi ma dipende moltissimo anche dai coefficienti di trasformazione. Cerchiamo di capire che cosa sono e che cosa cambia. I coefficienti di trasformazione in sostanza sono semplicemente delle percentuali. Queste percentuali vengono applicate al montante contributivo. Quindi non è vero che l’importo della pensione dipende direttamente solo dal montante contributivo. Molti credono questo. Molti infatti credono che la pensione sia semplicemente un riflesso del montante contributivo a cui si è arrivati.

Cosa cambia

Ma questo non è assolutamente vero perché il montante contributivo deve per così dire passare attraverso il coefficiente di trasformazione per determinare quello che poi sarà effettivamente l’assegno pensionistico. Quindi in definitiva la variazione dei coefficienti di trasformazione è importantissima. La cosa da tenere presente è che i coefficienti di trasformazione nel 2023 saranno (probabilmente) più bassi. Infatti i coefficienti di trasformazione si abbassano man mano che aumenta la speranza di vita. Negli ultimi decenni i coefficienti di trasformazione sono stati sempre più sconvenienti per il pensionato. Questo significa che l’aspettativa di vita è aumentata continuamente e quindi anche il coefficiente di trasformazione è diminuito in progressione.

Cosa valutare riguardo l’anno di pensionamento

Ma la cosa molto particolare che stanno sottolineando gli esperti è che proprio a causa della pandemia di covid questo conteggio è stato in un certo senso alterato. Quindi questo può voler dire che nel 2023 sorprendentemente i coefficienti di trasformazione potrebbero non diminuire. Quindi se in linea di principio nel 2023 i coefficienti di trasformazione dovrebbero teoricamente essere più bassi, in realtà potrebbero restare inalterati e questo è molto importante perché da questa scelta che l’Inps farà, dipenderà molto per coloro i quali vogliono andare in pensione. Infatti il CAF consigliare se andare in pensione quest’anno o l’anno prossimo dovrà capire la convenienza proprio sulla base di questa scelta che farà l’INPS.

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