Gli aumenti di stipendio previsti dal Governo Draghi finalmente arrivano ma attenzione alle ultimissime incombenze burocratiche per non perderli.
Il messaggio INPS n. 3499/2022 fa chiarezza in materia di aumenti di stipendio ed è importante fare attenzione alle novità.
L’inizio degli aumenti degli stipendi è sicuramente molto atteso dai lavoratori ma verifichiamo le ultime incombenze burocratiche richieste dall’INPS.
Aumenti ed ultimi documenti
Gli aumenti di stipendi e pensioni sono stati disposti dal Governo Draghi in risposta ai tanti che chiedevano un bonus 200 euro per tutti e percepibile tutti i mesi.
Infatti durante i mesi scorsi si era parlato tanto della possibilità di rendere il bonus 200 euro strutturale e quindi di versarlo tutti i mesi contro il carovita. Si era ipotizzato anche di estenderlo a tutte le categorie e quindi inglobando anche i non percettori di reddito. Ma il Governo ha scelto la via completamente diversa degli aumenti di stipendi e pensioni. Finalmente dopo tanta attesa questi aumenti effettivamente arrivano. Vediamo le novità INPS.
La nuova circolare INPS
Il messaggio n. 3499/2022 chiarisce il funzionamento dell’aumento ma da anche il via libera a questo aumento. Vediamo come funziona. Lo stipendio lordo del lavoratore resta sempre invariato. Dunque il lavoratore sulla busta paga non noterà nessun aumento nello stipendio lordo. Infatti il vantaggio è proprio sullo stipendio netto. Lo sgravio contributivo del 2% rende lo stipendio netto più corposo a parità di lordo. Quindi adesso arrivano con questo messaggio le istruzioni concrete per applicare questo sgravio contributivo. Vediamo come funziona e come fare. Sullo stipendio ci sono due trattenute. Una è di tipo fiscale e l’altra e di tipo contributivo.
Come fare ad ottenere l’aumento
Normalmente la trattenuta che pesa sul lavoratore dipendente ha un ammontare molto ben definito. Infatti è pari al 9,19% dello stipendio lordo. Qui sta il nucleo di questo doppio intervento del governo Draghi. Infatti il governo ha operato una doppia decontribuzione. Con la prima decontribuzione questa quota è scesa all’8,39%. Questo è successo dall’inizio del 2022 sino a giugno, vale a dire fino al secondo e più forte intervento del governo. Poi è scesa al 7,19% da luglio a dicembre. Ma cosa si deve fare per fruire concretamente di questo aiuto? Il datore di lavoro deve esporre la documentazione relativa nelle denunce contributive a partire dal flusso di competenza di ottobre 2022. Ecco il vero adempimento per far scattare davvero gli aumenti ai lavoratori. senza di esso gli aumenti non possono partire relativamente a quell’azienda.