Partono finalmente le domande per il famoso bonus da 200 euro.
Come sappiamo i lavoratori lo hanno già avuto ed i pensionati anche. Mancavano giusto gli autonomi, i lavoratori domestici e poche altre categorie.
Vediamo che succede con le domande che si sono aperte da ieri.
Domande finalmente aperte
Da ieri finalmente gli autonomi possono fare domanda sul sito dell’INPS per avere il famoso bonus da 200 euro ma anche quello da 150 euro, ma arriva anche la novità per i figli a carico. Vediamo che succede. Tutti gli autonomi avranno tempo fino al 30 novembre per presentare la domanda per il bonus da 200 euro. Dunque la prima notizia positiva è che si è scongiurato il rischio del click day. Infatti inizialmente era questa la formula pensata dall’INPS ma le proteste non sono mancate e così si è scelta la via di una finestra temporale lunga sino al 30 novembre, ma ovviamente per avere anche il bonus aggiuntivo da 150 euro conta il reddito. Vediamo come si fa.
Chiedere 350 euro
Sia il bonus da 200 euro che quello novo da 150 euro sono bonus contro il carovita e sono proporzionati al reddito.
Questo significa una cosa molto semplice. Le partite iva con reddito nel 2021 entro i 35.000 potranno chiedere quello da 200 euro. Se il reddito è anche entro i 20.000 euro potranno chiedere anche quello aggiuntivo da 150 euro ed arrivare quindi al totale di 350 euro. Ma vediamo concretamente chi può avere questi aiuti, come fare e che succede per i figli a carico.
Chi lo può chiedere e come fare
Possono chiedere i bonus gli iscritti alla gestione speciale degli artigiani; alla gestione speciale dei commercianti; alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, anche possono chiederlo i pescatori.
Possono anche chiederlo i liberi professionisti sempre purché iscritti alla gestione separata. Ovviamente al momento della domanda bisognerà affermare che non si è già chiesto il bonus ad altre casse previdenziali e che non lo si è già percepito come dipendente. Ma le polemiche non mancano. Infatti il bonus non arriverà alle casalinghe ed agli inoccupati, quindi si tratta di un aiuto decisamente non universale.
Figli a carico
Il Governo aveva promesso aiuti forti anche per gli ISEE bassi e per i figli a carico ma in questo senso l’unica mossa è stata quella del potenziamento dell’assegno unico universale dell’8% il prossimo anno. Ma a quanto pare Giorgia Meloni avrebbe intenzione di potenziarlo del 50% e questa è la speranza di molti.