Oggi purtroppo torna di attualità il terribile tema dei pignoramenti. Infatti la povertà in Italia è un autentico flagello.
Sono sempre di più le famiglie che finiscono in povertà a causa della fortissima inflazione ma anche a causa di introiti sempre più precari ed incerti.
Ovviamente in Italia non è passata la legge sul salario minimo perché come sappiamo i lavoratori in Italia non contano niente e non godono di nessuna tutela.
Il nostro paese ha dimenticato da tempo che cosa sia lo stato sociale e che cosa sia impegnarsi per non far vivere le persone nell’ansia continua.
Proprio per questo oggi tanti Italiani si ritrovano con il rischio di avere pignoramenti sullo stipendio e sulla pensione. Ma per quanto riguarda le pensioni arriva una bellissima novità dal governo. Cerchiamo di capire che cosa sta succedendo. Le cosiddette procedure di espropriazione forzata consentono allo stato di pignorare stipendi e pensioni. Sostanzialmente il fisco che come sappiamo si accanisce con i cittadini comuni ma molto spesso lascia assolutamente indisturbati i grandissimi evasori può prendersela con gli stipendi e con le pensioni.
Ma vediamo concretamente che cosa succede per stipendi e pensioni e che cosa cambia con l’ultima novità. Innanzitutto la quota dello stipendio che è possibile pignorare dipende proprio dalla busta paga. Infatti la quota di stipendio che Equitalia può pignorare è soltanto un decimo se la busta paga è inferiore a 2500€. Tra 2.500 e €5000 di busta paga la quota pignorabile sarà di un settimo. Se la busta paga è sopra i €5000 Equitalia potrà pignorare un quinto. Ma questo vale solo per quanto riguarda Equitalia. Infatti qualsiasi altro creditore può sempre pignorare fino al massimo del quinto dello stipendio. Quindi la quota di stipendio che può essere pignorata da Equitalia oppure da un creditore privato cambia completamente. Ma si rischia anche di peggio perchè oggi tanti hanno stipendi e pensione pignorati anche da più soggetti diversi e la tensione sociale aumenta. Ma la novità più ricca è quella sulle pensioni.
Infatti la maggior parte delle pensioni italiane sono state proprio salvate dal governo draghi con una innovazione veramente profonda. Come sappiamo oggi tantissimi pensionati si ritrovano con il rischio di avere il pignoramento della pensione. Ma proprio in virtù di questo il governo Draghi con il decreto aiuti ter è intervenuto al fianco dei pensionati cambiando quello che potrebbe sembrare un dettaglio tecnico ma che in realtà è fondamentale. Infatti da sempre la pensione può essere pignorata fino al massimo del limite vitale. Attualmente il governo Draghi ha aumentato il minimo vitale a €1000. Quindi sostanzialmente i primi €1000 della pensione non possono essere pignorati ma tutta la parte eccedente sì.
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