Vediamo che cosa succede per quello che riguarda il mondo delle pensioni relativamente ai figli.
Come sappiamo la normativa INPS è sempre in evoluzione ma è sempre anche molto complessa.
Ci sono tantissimi italiani che vorrebbero andare in pensione tuttavia non hanno le idee chiare per quello che riguarda l’età alla quale possono andare effettivamente in quiescenza.
Opzioni molto utili ed interessanti
Questo non deve sorprendere perché appunto la normativa dell’INPS è piuttosto complessa e non mancano deroghe e novità.
La normativa dell’INPS ha un occhio di riguardo per quello che riguarda le mamme. Molte mamme infatti smettono di lavorare per tanti anni quando si tratta dell’arrivo dei figli. Tuttavia questo fatto di aver smesso di lavorare per accudire i figli non deve essere per forza una penalizzazione per la mamma e vediamo quando l’INPS effettivamente concede degli aiuti. In questo senso la legge Dini del 1995 prevede proprio aiuti per le mamme dal punto di vista previdenziale. Infatti proprio con la legge Dini c’è la contribuzione figurativa per quanto riguarda i figli.
Il forte vantaggio
Ma la cosa più rilevante è che proprio che la legge Dini consente di avere un abbassamento all’età della pensione di vecchiaia. Tuttavia per avere questa riduzione dell’età della pensione di vecchiaia si deve essere completamente nel sistema contributivo. Quindi stiamo parlando di quelle mamme lavoratrici che hanno lavorato a partire dal 1996 oppure che in alternativa hanno la gestione separata. Però bisogna anche tenere presente una questione in un certo senso simmetrica. Tutto questo infatti non spetta per chi utilizza Opzione donna. Il vantaggio per le mamme è quello di poter andare in pensione di vecchiaia ben quattro mesi prima per ogni figlio.
Ora un tipo di vantaggio molto diverso
Quindi ogni figlio avuto permette di andare in pensione quattro mesi prima. Ma non bisogna confondere tutto questo invece con APE sociale. Infatti anche APE sociale offre aiuti per quello che riguarda le mamme ma per quanto riguarda le mamme non fa sconti sulle età ma invece li fa per quanto riguarda i contributi. Quindi le mamme che vadano in pensione sfruttando ape sociale non andranno in pensione prima ma avranno più contributi in funzione proprio dei figli avuti. Ma la polemica rimane forte relativamente al fatto che le casalinghe in Italia non abbiano stipendi e neppure pensione. Su questo punto purtroppo solo il tanto desiderato Reddito di Base potrà essere risolutivo.