In Italia oggi si discute tantissimo delle pensioni ma ci sono tanti modi per andare in pensione prima perché la normativa INPS è cambiata molto.
Prima di vedere le tante novità che consentono di andare subito in pensione è però fondamentale ricordare come il nuovo governo di centrodestra stia facendo promesse molto allettanti per i pensionati e di conseguenza i pensionati presenti e futuri sperano decisamente che andare in pensione possa diventare più facile per loro.
Ma anche adesso ci sono tanti modi per andare in pensione prima.
I tanti modi per andare in pensione prima
Il perno dell’attuale sistema pensionistico italiano è la famosissima regola dei 67 anni di età e dei 20 anni di contributi.
In realtà però se si hanno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e per le donne la stessa cifra ma passata di un anno c’è la possibilità della pensione anticipata. Tuttavia questa modalità di pensione anticipata non è certo l’unica. Infatti tante altre opzioni ci sono per andare in pensione prima. Per esempio 38 anni di contributi bastano per quota 100 e quota 102. Ma si può andare in pensione cinque anni prima se ci sono i fondi di solidarietà bilaterali.
Modalità e scivoli convenienti e da valutare
Con i fondi di solidarietà bilaterali il lavoratore può andare in pensione addirittura cinque anni prima e secondo gli esperti del mondo delle pensioni questa è un’opzione molto valida. Ma non dobbiamo neanche dimenticare che già la legge Fornero aveva previsto addirittura un pensionamento sette anni prima con la cosiddetta isospensione. Quindi in realtà la vecchia isospensione non era così generosa ma ora può permettere di andare in pensione addirittura sette anni prima.
Cosa cambia per i pensionati futuri
Ovviamente c’è anche la possibilità di andare in pensione cinque anni prima con il fondo di previdenza anticipato e quindi con il fondo di previdenza integrativa. Come gli esperti del mondo delle pensioni sottolineano, in Italia la normativa è piuttosto complessa e quindi anche se i modi per andare in pensione prima sicuramente non mancano c’è bisogno sempre di un consulto con il CAF o con un altro esperto di fiducia che possa effettivamente confermare la propria situazione. Il fatto è che vari interventi normativi successivi e non organici hanno resto tutto più complesso.