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Carburanti, ad ottobre cambia tutto

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Gianluca Merla

L’allarme del caro vita continua ad essere attuale, ma ci sono novità in vista per i consumatori. Ad ottobre cambia tutto per quanto riguarda i carburanti

Dopo l’ultimo Consiglio dei ministri guidato dal Premier Draghi, l’esecutivo ha approvato un’ulteriore proroga del taglio delle accise sul carburante. Questa durerà almeno fino al 17 ottobre 2022 grazie al decreto firmato dal Ministero dell’Economia e della Transizione ecologica. A seguito degli strascichi della pandemia e della guerra in Ucraina, infatti, il prezzo della benzina è schizzato alle stelle.

Ansa/Daniel Dal Zennaro

Una situazione che ha costretto il governo ad intervenire direttamente sul prezzo del carburante, attuando un taglio delle accise di circa 30 centesimi al litro per Diesel, Benzina e Gpl. Il prezzo del carburante, infatti, era salito fino a 2€ al litro, provocando un aumento del prezzo di prodotti, trasporti e servizi.

Prorogato ad ottobre il taglio delle accise sul carburante

L’aumento del prezzo del carburante aveva fatto volare il costo di benzina de diesel oltre i 2€ al litro. Nella scorsa settimana, in modalità self, il prezzo del diesel era arrivato nuovamente attorno a 1,83€ al litro, in aumento rispetto agli scorsi giorni. Per la benzina, invece, il prezzo era fissato a circa 1,87€ al litro. Prezzi che si mantengono sotto i 2€ al litro solo grazie al taglio delle accise, prorogato ulteriormente fino ad ottobre.

Dunque, continua la crisi del carburante che attesta la difficoltà di molti cittadini e lavoratori nel permettersi un pieno per la propria auto o per il proprio mezzo di trasporto. Per togliere le accise, infatti, il governo dovrebbe aspettare che il rezzo del petrolio scenda di circa 40 dollari al barile.

ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Va da sé che, almeno per il momento, questa sembra un’ipotesi difficilmente verificabile, anche se sembra ci sia un’effettiva riduzione del prezzo. Inoltre, a dare discrete prospettive per il futuro è la risalita del cambio euro-dollaro. Grazie al calo delle quotazioni e alla ripresa dell’euro, infatti, si potrebbe sperare a dei prezzi più bassi del Brent.

Inoltre, è previsto una risalita del cambio euro-dollaro dopo il rialzo dei tassi di interesse effettuati dalla BCE. Tuttavia, l’OPEC hanno fatto sapere che ci sarà una riduzione dell’offerta di 100.000 barili al giorno, indicando che non verranno accettati prezzi più bassi di quelli attualmente raggiunti.

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