Con le elezioni imminenti e le promesse sul tavolo, ecco come Silvio Berlusconi pensa di cambiare la riforma Fornero una volta per tutte
Le elezioni del 25 settembre sono sempre più vicine e le varie forze politiche in campo stanno provando a confrontarsi sui temi che riguardano il Paese e gli italiani. Tra quelli più urgenti, oltre ovviamente alla crisi energetica imminente, vi è certamente il tema delle pensioni, il quale dovrà essere risolto al più presto per non finire in una situazione disastrosa.
Con le dimissioni del governo guidato da Mario Draghi, il popolo italiano dovrà decidere al più presto chi votare per la formazione del nuovo Parlamento e, successivamente, del nuovo governo. Il 25 settembre, dunque, sarà una data importantissima quindi anche sul fronte pensioni. Ecco, infatti, come Silvio Berlusconi pensa di cambiare la riforma Fornero una volta per tutte.
Ecco come Berlusconi vuole cambiare la riforma Fornero
Una delle scadenze più importanti che il nuovo governo dovrà affrontare sarà quello delle pensioni. Se non dovesse venire varata una nuova riforma, infatti, dal 1° gennaio 2023 potrebbe esserci un concreto ritorno della cosiddetta legge Fornero.
Ma con le elezioni politiche in atto, e relative campagne elettorali, le fazioni politiche sono pronte a proporre le proprie ricette per provare a risolvere il problema. Tra queste vi è certamente il Centrodestra, dove Silvio Berlusconi ha avanzato la sua ipotesi per cambiare la riforma Fornero una volta per tutte e mettere la sua impronta su questo tema.
Se dovesse vincere le elezioni, infatti, il Centrodestra potrebbe avere carta bianca sul futuro delle pensioni in Italia, dunque è importante capire quali sono le idee delle varie forze che costituiscono la coalizione.
Il sistema pensionistico in Italia si è dimostrato spesso fallace, dunque le modifiche potrebbero essere numerose, soprattutto con il possibile ritorno della tanto temuta riforma.
Nelle idee di Berlusconi, l’intenzione è quella di innalzare pensioni minime, di invalidità e sociali, consentendo inoltre una maggiore “flessibilità in uscita”. Berlusconi ha proposto ad inizio campagna l’aumento delle pensioni minime a mille euro. Insieme a Quota 41 proposta dalla Lega di Salvini, questa manovra potrebbe costare alle casse del Paese circa 30 miliardi ogni anno.