Dopo dubbi e incertezze, sono in molti a rischiare la perdita dell’indennità. Ecco i lavoratori che potrebbero non vedere mai il bonus 200 euro
Il bonus 200 euro è stata una delle misure più popolari e conosciute dell’attuale governo Draghi, ormai dimissionario in vista delle prossime elezioni del 25 settembre. Il provvedimento è stato attuato per coprire i costi dovuti ai rincari dei prezzi di materie prime, energia e carburanti che hanno trainato l’inflazione. Il governo ha dunque deciso di erogare un bonus per molti cittadini, tassando gli extraprofitti delle società energetiche.
Tuttavia, nonostante siano passati ormai due messi dalla sua erogazione, non tutti gli aventi diritto hanno ricevuto l’indennità, causando non poco malcontento tra i cittadini. Dopo numerosi dubbi e incertezze, molti lavoratori rischiano la perdita dell’indennità. Ecco chi sono i contribuenti che potrebbero non vedere mai il bonus 200 euro.
Ecco chi potrebbe non ricevere il bonus 200 euro
I lavoratori autonomi aspettano con ansia l’erogazione del bonus 200 euro. A breve dovrebbe essere disponibile l’erogazione dell’indennità una tantum grazie all’annuncio del click day imminente. È prevista la ricezione delle domande in ordine cronologico, fino all’esaurimento dei fondi messi a disposizione del governo; tuttavia, queste non bastano per tutti e c’è chi verrà tagliato fuori.
È stato lanciato dunque l’allarme bonus 200 euro per quei lavoratori che rischiano di non riceverlo. L’intenzione dell’esecutivo guidato da Mario Draghi era quella di erogare un assegno per sostenere il potere d’acquisto dei contribuenti che ne avevano più bisogno. Tra questi lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e percettori del Reddito di Cittadinanza.
Molti lavoratori autonomi però rischiano di perdere l’indennità a causa del click day istituito dall’ultimo decreto attuativo. Le risorse verranno assegnate in base all’ordine cronologico di invio domanda, fino però ad esaurimento dei fondi. Si aspetta dunque la prima data utile, probabilmente il 15 settembre.
Secondo Confesercenti si tratta di “una lotteria inaccettabile”. Distribuire gli importi in relazione all’ordine cronologico in cui si inviano le richieste, infatti, metterebbe a rischio tutte quelle persone che potranno fare richiesta solo in un secondo momento e, quindi, troppo tardi.
Inoltre, sempre secondo Confesercenti le risorse messe in campo dal governo, circa 600milioni di euro sarebbero insufficienti per circa 3,4 milioni di italiani con un reddito inferiore a 35mila euro (requisito fondamentale per ottenere il bonus).