E’ la UIL a sottolineare come i dividendi delle aziende siano cresciuti del 72%, mentre i salari crescono del 3,7%, una situazione che il sindacato definisce assolutamente inaccettabile.
Vediamo che cosa sta succedendo. Il sindacato UIL fa un raffronto molto interessante e anche molto illuminante sui dividendi delle aziende e anche sugli stipendi.
Mentre i dividendi per gli azionisti delle aziende italiane crescono di uno spropositato 72% gli stipendi dei dipendenti crescono addirittura meno dell’inflazione.
Divario sempre più drammatico ed inaccettabile
Infatti gli stipendi dei dipendenti mediamente sono cresciuti in Italia del 3,7%, mentre l’inflazione è all’8%. Questo significa una cosa molto semplice da capire e cioè che mentre gli azionisti delle aziende italiane diventano sempre più ricchi grazie ai dividendi, chi lavora in quelle stesse aziende percepisce sempre di meno come potere reale di acquisto. Questo dato è soltanto l’ultimo di una lunghissima ed interminabile serie di testimonianze del fatto che in Italia il divario sociale tra poveri e ricchi diventi sempre più evidente e sempre più insopportabile. Ma non bisogna neanche dimenticare che in Italia un lavoratore su quattro percepisce addirittura meno di quello che percepirebbe con il reddito di cittadinanza.
Un dramma sempre più forte e cresce la rabbia tra i troppi poveri
Questo per non parlare degli stipendi precari dei giovani e ormai anche di chi giovane non lo è più.
Quindi la situazione del divario spropositato tra dividendi e stipendi non è altro che l’ultimo di una lunghissima serie di allarmi che i sindacati e le associazioni del volontariato stanno lanciando su una preoccupante tensione sociale che aumenta sempre nel nostro paese perché veramente tanti non ce la fanno più ad andare avanti, ma soprattutto perché c’è un ristretto 5 per cento della popolazione che continua sempre ad arricchirsi in maniera crescente. Tanti Italiani proprio per questo invocano misure sociali molto forti e realmente redistributive perché in Italia è proprio il meccanismo della redistribuzione e del cosiddetto ascensore sociale si è davvero rotto.