Gli italiani sono fortemente colpiti dall’inflazione e quindi cercano di capire in ogni modo come investire i risparmi per difenderli dall’erosione della perdita di valore.
Infatti l’inflazione ormai è arrivata all’8%. Questo significa che negli ultimi 12 mesi per ogni €10.000 tenuti liberi sul conto, 800 euro sono stati cancellati come potere d’acquisto reale.
Proprio per questo tanti Italiani si sono rifugiati nei buoni fruttiferi postali.
Quale conviene di più
Tuttavia adesso sta emergendo uno strumento sempre garantito dallo Stato che rende decisamente di più.
I buoni fruttiferi postali sono sicuramente uno strumento ottimo. Infatti Buoni fruttiferi postali erogano un interesse che cresce nel tempo e il capitale è sempre garantito dallo Stato. In più il capitale è anche sempre disponibile e quindi in qualsiasi momento può essere prelevato. I famosi buoni fruttiferi postali 4×4 per esempio erogano degli interessi ogni quattro anni nei quali i soldi siano stati investiti nel buono fruttifero. Tuttavia adesso sta emergendo come i BTP siano più convenienti per i risparmiatori e cerchiamo di capire il perché. I BTP sono degli strumenti sempre garantiti dallo Stato perché sono buoni emessi dal Ministero del Tesoro italiano.
Perché i BTP rendono di più
Dunque il risparmiatore che si chieda se sia più sicuro il BTP o il buono fruttifero postale deve rendersi conto che effettivamente in entrambi i casi c’è la garanzia dello Stato e quindi che si tratta di strumenti sicuramente validi. Tuttavia i BTP attualmente emessi dallo Stato Italiano hanno rendimenti superiori a quelli dei buoni fruttiferi. Quindi dal punto di vista del guadagno e della difesa della terribile inflazione i BTP sicuramente rendono di più. Quindi se dal punto di vista della sicurezza dell’investimento parliamo di due investimenti sicuramente validi, dal punto di vista del rendimento il BTP attualmente attualmente riesce ad offrire qualcosa di più.
I limiti dei BTP
Il problema dei BTP è dato dall’eventuale vendita in anticipo dello strumento stesso. Infatti se si vende in anticipo lo strumento ci può essere una perdita in conto capitale. Tra l’altro l’aliquota fiscale dei BTP è soltanto del 12,50%. Dunque Btp e buoni fruttiferi postali si riconfermano come due alternative valide ma attualmente gli analisti sottolineano come dal punto di vista dei rendimenti, i buoni emessi dal Ministero del Tesoro siano battendo i buoni fruttiferi delle Poste.