Il venti settembre è la data nera per i carburanti e gli automobilisti tremano. Vediamo che succede.
I principali analisti sono molto preoccupati per le ultime novità su diesel e benzina e per la data del 20 settembre.
Innanzitutto l’attuale situazione dei carburanti ha stupito tutti con i prezzi che hanno ricominciato a salire toccando di nuovo i due euro.
Il problema sui carburanti
Il questione dei carburanti e sempre più drammatica.
Infatti gli automobilisti stanno vendendo i carburanti tornare verso i 2 euro per litro. Veramente troppo ma il problema è che la stangata può decisamente peggiorare. Vediamo perchè. L’inflazione, i giochi degli speculatori e la guerra in Ucraina possono mettere davvero il turbo al prezzo di diesel e benzina e nelle prossime settimane la stangata potrebbe peggiorare. Infatti da un lato abbiamo la Russia e gli altri pasi produttori che continuano ad erogare poco e dall’altra abbiamo gli speculatori che tengono alti i prezzi dei petroli e che gonfiano i passaggi intermedi fino ad arrivare al carburante.
Il problema del 20 settembre
Ma gli italiani temono anche e soprattutto la data del 20 settembre. Infatti dobbiamo ricordare che se i prezzi di diesel e benzina oggi sono altissimi, sono comunque sia ancora decurtati di parte delle accise. Infatti il taglio sulle accise è ancora attivo. Ma scadrà proprio il 20 settembre. Il dimissionario governo Draghi lo confermerà? Non è assolutamente chiaro. Il fatto è che il Governo Draghi è costretto ad esborsi su troppi fronti e potrebbe decidere che gli aumenti su pensioni e buste paga sono stati troppo costosi e che il tagli sulle accise non si può più riproporre.
Cosa rischiano gli italiani
Secondo gli analisti il rischi per gli italiani se non si dovesse riporre il taglio sulle accise è molto grave. Innanzitutto i prezzi di diesel e benzina schizzerebbero pesantemente verso l’alto e per gli automobilisti sarebbe una stangata. Ma poi la stangata sarebbe sistemica perchè automaticamente il costo dei trasporti di merci in Italia aumenterebbe, pesando ancora di più sulla già grave inflazione al supermercato. Già oggi gli autotrasportatori lamentano di lavorare in perdita, ma senza il taglio sulle accise le cose potrebbero andare peggio.