Prime vittime della crisi energetica. A causa di una bolletta estremamente alta, un’azienda ha detto basta e ha mandato tutti a casa
Se in molti speravano che le avvisaglie degli esperti si sarebbero rilevate sbagliate o comunque esagerate, sicuramente avrà una bruttissima sorpresa. Da tempo, infatti, si parla dell’arrivo di una grossa crisi energetica, causata dall’aumento dei prezzi del gas e dell’energia in generale, con pesanti conseguenze per cittadini e imprese.
Se anche la parte politica ne ha iniziato a parlare solo da qualche giorno, è bene sapere che a crisi energetica e del gas ha fatto le prime vittime. È notizia di oggi, infatti, di un’azienda che, a causa di una bolletta estremamente alta, ha deciso di dire basta e mandare tutti a casa. Ecco cosa è successo e qual è stata la decisione dell’azienda.
Purtroppo, la crisi dell’energia è solo all’inizio e, nonostante ci troviamo nelle fasi iniziali della complicata situazione, ci sono già aziende in grossa difficoltà. Tra queste vi è un’azienda che, a causa di una bolletta troppo alta, ha detto basta e ha deciso di chiudere lo stabilimento e mettere in ferie i dipendenti.
A far prendere una decisione così difficile ai gestori dell’azienda è stata una bolletta salatissima di 1,6milioni di euro, con un aumento di circa 400mila euro rispetto al mese precedente. La Tirso di Muggia, questo il nome dell’azienda, specialista nelle attività tessili, ha così deciso di prendere provvedimenti che hanno interessato i circa 270 lavoratori dell’impresa.
Dopo che la notizia ha fatto breccia tra l’opinione pubblica (e non solo), la Regione Friuli-Venezia Giulia ha deciso di intervenire prontamente, convocando un tavolo di crisi. L’azienda ha così dato inizio ad un periodo di ferie forzate, estese da 2 a 4 settimane, per i suoi dipendenti, evitando (almeno per ora) licenziamenti di massa.
La Fil Man Group, di cui fa parte la Tirso, sarebbe intenzionata a non chiudere definitivamente gli stabilimenti, ma il costo dell’energia (che sembra essere destinato ad aumentare) è diventato, secondo, i dirigenti “insostenibile”.
Intanto, la Regione ha richiesto all’azienda di sposare il “percorso legato all’utilizzo degli ammortizzatori”, evitando quindi di intraprendere decisioni drastiche.
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