Continua anche per il mese di settembre lo scaglionamento del pagamento delle pensioni per tutti i pensionati che ritirano l’assegno in Posta
Continua anche per il mese di settembre lo scaglionamento del pagamento delle pensioni per tutti i pensionati che ritirano l’assegno in Posta.
Come sempre, per coloro che invece ricevono l’accredito della pensione direttamente sul proprio conto corrente o postale, il pagamento verrà effettuato dall’INPS il primo giorno bancabile del mese, e cioè il 1° settembre.
Per coloro che invece devono ritirare la pensione in un ufficio postale, ecco il calendario in base alla lettera iniziale del proprio cognome: giovedì 1° settembre: dalla A alla B; venerdì 2 settembre: dalla C alla D; sabato 3 settembre (solo mattina): dalla E alla K; lunedì 5 settembre: dalla L alla O; martedì 6 settembre: dalla P alla R; mercoledì 7 settembre: dalla S alla Z
Mentre i partiti, soprattutto in vista delle elezioni del 25 settembre, cercano soluzioni diverse per superare la tanto contestata legge Fornero (qui le diverse proposte), per le pensioni ci sono anche grandi novità in arrivo: nel decreto Aiuti bis ne è stato previsto l’aumento. Lo scorso gennaio le pensioni erano già state adeguate al tasso d’inflazione rilevato dall’Istat pari all’1,7%, ma poiché l’aumento dei prezzi definitivo è stato poi dell’1,9%, l’incremento pensionistico non è stato possibile. Ora, il governo Draghi ha fissato una rivalutazione delle pensioni del 2,2%. Le misure che porteranno all’aumento dell’assegno pensionistico sono due. La prima è relativa al conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni, per l’anno 2021, pari allo 0,2%, che viene anticipato al 1° ottobre 2022. La seconda misura riguarda le more dell’applicazione della percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 con decorrenza 1° gennaio 2023, con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo in pagamento per ciascuna delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima. Viene riconosciuto in via transitoria, limitatamente a queste tre mensilità e rispetto al trattamento mensile determinato sulla base della normativa vigente prima dell’entrata in vigore del dl Aiuti bis, un incremento del 2%.
Ma di quanto aumentano esattamente le pensioni? L’incremento non sarà uguale per tutte, ma dipenderà dalle fasce di reddito corrispondenti. Ecco nello specifico le aliquote: 100% dell’inflazione per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo pari a 523,83 euro (pari a 2.062 euro); 90% dell’inflazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo (fino a 2.577,90 euro); 75% dell’inflazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo (oltre i 2.577,90 euro). Il decreto Aiuti bis prevede che l’aumento del 2% venga riconosciuto qualora il trattamento pensionistico mensile sia complessivamente pari o inferiore a 2.692 euro, ossia fino alla soglia dei 35mila euro annui. Superata questa cifra, la rivalutazione non si applica nemmeno con la riduzione al 75%.
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