Come sappiamo a settembre si sono le elezioni e dovrebbe vincere la coalizione di centro-destra.
Il prossimo governo di centrodestra quasi sicuramente eliminerà il reddito di cittadinanza. Ma a quanto pare ci sono ben due redditi in arrivo che potrebbero sostituire il reddito grillino.
Quindi bisogna capire sicuramente cosa sostituirà il reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza è una misura molto preziosa perché consente a tante famiglie in estrema difficoltà di andare avanti.
I due nuovi redditi del centro destra
Tuttavia il governo di centrodestra non ama il reddito di cittadinanza e quindi lo sostituirà con due nuove misure.
La prima è il reddito di solidarietà e la seconda e il reddito di resilienza. Il reddito di solidarietà è una proposta di Giorgia Meloni che vorrebbe offrire un reddito a tutte le famiglie con un ISEE entro i 15.000 euro. Per poter avere il reddito di solidarietà la famiglia non solo deve avere un ISEE entro i 15.000€ ma deve avere anche la cittadinanza italiana o di un altro paese dell’Unione Europea. In più la famiglia deve essere residente in Italia da almeno 10 anni. Se il nucleo familiare non ha percepito redditi nei sei mesi precedenti potrebbe effettivamente richiedere il reddito di solidarietà.
Reddito di solidarietà
Il reddito di solidarietà eroga 400 euro aumentati di 250 euro per ogni minore, ultrasessantenne o disabile presente nel nucleo familiare. Il reddito di solidarietà si può chiedere solo per 12 mesi e poi non è più possibile rinnovarlo. Ma ultimamente si parla sempre più spesso anche del reddito di resilienza e quindi è importante capire questa ennesima misura. Il senatore Quagliariello invece parla di una misura radicalmente diversa.
Reddito di resilienza
Questa misura si chiama reddito di resilienza. Il reddito di resilienza dovrebbe effettivamente andare ad aiutare le situazioni di disagio ma premiandole quando c’è un reale sforzo per creare lavoro e reddito. Quindi il reddito di resilienza non andrebbe ad aiutare effettivamente i poveri ma andrebbe ad aiutare quegli italiani che hanno intenzione di aprire un’impresa. Quindi parliamo di un aiuto che non c’entra proprio niente con il reddito di cittadinanza e che purtroppo non andrebbe a sostenere in alcun modo le tantissime famiglie che sono in situazioni di estremo bisogno.