Il bonus bollette è diventato un argomento caldissimo perché con i forti rincari sul la luce e sul gas chiaramente le famiglie hanno forti difficoltà a pagare.
Con il decreto aiuti bis il Governo è intervenuto sia con l’aumento della busta paga dei lavoratori e sia con l’aumento delle pensioni.
Ma a sorpresa arriva anche un vero e proprio bonus regalo di €600 contro gli aumenti della luce e del gas.
Se l’aumento delle buste paga è sicuramente importante così come l’aumento delle pensioni, questo bonus da €600 può fare veramente la felicità delle famiglie che sono sempre più stangate dalle bollette.
Vediamo che cosa sta succedendo. L’aumento degli stipendi è stato possibile grazie alle due decontribuzioni mentre l’aumento delle pensioni è stato possibile grazie ad un anticipo della perequazione del 2023. Quindi gli stipendi sono stati aumentati grazie a un minitaglio del cuneo fiscale mentre le pensioni sono state aumentate anticipando l’aggiornamento all’inflazione dell’anno prossimo. Ma il problema è che tantissime famiglie hanno veramente difficoltà a pagare le bollette della luce del gas.
Ma il governo sa benissimo che mentre le famiglie sono in difficoltà sulle bollette le compagnie energetiche stanno facendo proprio un sacco di soldi grazie agli aumenti. Quindi il governo decide di tassare le compagnie energetiche sui profitti extra che stanno facendo grazie ai terribili aumenti di luce e gas e di regalare però ben 600€ agli italiani. E’ il decreto numero 115 del 9 agosto 2022 che che riconosce 600 euro di bonus bollette per alcuni fortunati. Infatti il datore di lavoro può erogare in busta paga un bonus bollette da ben €600. Il bonus bollette da €600 non sarà considerato come reddito e quindi non sarà tassato.
I dipendenti del settore pubblico non potranno ricevere questo bonus bolletta ma soltanto i dipendenti del settore privato. Dunque tutti i datori di lavoro che vorranno concedere i 600 euro del bonus bolletta ai loro dipendenti potranno farlo e i dipendenti avranno il forte vantaggio che questi 600 euro comunque sia non saranno considerati come reddito e quindi non saranno tassati. In parole semplici diciamo che mentre il datore di lavoro ci mette i 600 euro, lo Stato ci mette la rinuncia alla tassazione sui €600 stessi che invece normalmente dovrebbero essere tassati come reddito.
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