E’ risaputo che il Reddito di Cittadinanza non piace a tutte gli schieramenti. E sulla misura varata del governo Conte rischia di arrivare il colpo finale delle elezioni di settembre.
Il fronte dei contrari al reddito di cittadinanza sembrerebbe diventare di giorno in giorno sempre più ampio. Tanto che, oggi più che mai, sembrerebbe verosimile l’ipotesi dell’abolizione di questo strumento.
Il prossimo 25 settembre si terranno le prossime elezioni per la scelta del nuovo parlamento e, di conseguenza, del governo. Secondo tutti i sondaggi, ad oggi, la coalizione di centro destra è la favorita alla vittoria. Un centro destra che, come seppiamo, è da sempre contrario a questo strumento. E’ questo il quadro delineato da investireoggi.it.
Soltanto qualche settimana fa, ad un convegno organizzato dalla Lega, il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, ha dichiarato che “il reddito di cittadinanza ha bisogno di un aggiustamento radicale”. Ed è possibile “pensare a un’uscita graduale da questo regime”. Il Leader delle Lega, Matteo Salvini, continua a sostenere la necessità di abolire il Reddito di Cittadinanza e rilancia una vecchia ricetta, ossia quella dei voucher. La motivazione è semplice: il reddito di cittadinanza non crea crescita e sviluppo. Fin dalla sua istituzione, molti imprenditori, soprattutto nel campo del turismo e della ristorazione, lamentano il fatto di non riuscire più a trovare personale adeguato. Dello stesso avviso è Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, la quale ha da poco dichiarato di essere fortemente contraria al reddito di cittadinanza per i giovani. “Dobbiamo loro una vita dignitosa, sono soggetti attivi che vanno coinvolti”, ha spiegato. Ovviamente deve essere sempre garantito un adeguato meccanismo di welfare. La Meloni vuole riorganizzare il sistema di ammortizzatori sociali al fine di renderlo il più efficace possibile. Allo stesso modo vorrebbe sostituire il reddito di cittadinanza con il “reddito di solidarietà”.
Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia, ha di recente dichiarato quanto segue: “Per il reddito di cittadinanza, si spendono dieci miliardi: sei sono destinati ai non occupabili, che noi vogliamo mantenere e riordinare come sostegno alla povertà nel capitolo welfare. Sull’utilizzo degli altri quattro miliardi la pensiamo diversamente”. In particolare, si pensa all’istituzione quello che la stessa Meloni ha definito come “reddito di solidarietà”. Si tratta di un contributo che spetterebbe solamente ai non occupati di età superiore a 60 anni, nonché alle famiglie con minori o persone con disabilità.
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