Del bonus 200 euro per le partite IVA si è parlato veramente tantissimo.
Il fatto è che mentre le altre categorie hanno scoperto più o meno subito come richiedere il bonus 200 euro, proprio per le partite IVA tutto è stato sempre molto misterioso.
Infatti soltanto adesso il governo ha chiarito come si può richiedere il bonus 200 euro per le partite IVA.
Tuttavia lo ha chiarito proprio nel momento in cui i commercialisti sono quasi tutti in vacanza e per molte partite IVA questo diventa problematico.
Il governo da il via libera al bonus di 200 euro anche per 3 milioni di autonomi. Sono infatti ben tre milioni di autonomi che teoricamente possono richiedere il bonus di €200. La condizione è sempre la stessa. L’autonomo deve avere avuto un reddito complessivo entro i 35.000. Parliamo di quasi un milione di commercianti, quasi un milione di artigiani e altre categorie. Il bonus di €200 per le partite IVA non sarà ovviamente cumulabile con quello previsto per le altre categorie. Per ricevere il bonus di €200 per le partite IVA bisognerà presentare domanda al proprio ente di previdenza.
Quindi le domande per le partite IVA saranno da indirizzare al proprio ente di previdenza secondo quelle modalità messe in campo dai singoli enti. Il bonus di €200 sarà versato ma sarà poi soggetto a successiva verifica. Il governo ha messo in campo 600 milioni di euro da destinare alle casse di previdenza per riuscire a pagare il bonus 200 euro ai 3 milioni di autonomi. Proprio il decreto di aiuti bis ha esteso la platea del bonus 200 euro a tante categorie in più. Tuttavia questa novità arriva proprio in un momento in cui quasi tutti i commercialisti italiani sono in vacanza. Il requisito previsto dalla normativa è l’iscrizione entro il 18 Maggio all’INPS o a una delle casse di riferimento. Quindi il bonus di €200 non arriverà automaticamente ma arriverà soltanto tramite richiesta e tramite autocertificazione. Se si è iscritti a più enti previdenziali contemporaneamente nella domanda bisognerà anche sottolineare di non aver presentato la medesima domanda ad un altro ente previdenziale.
Alle partite IVA infatti capita di essere iscritte a più enti previdenziali insieme. Tuttavia se dovesse emergere che la domanda è stata posta a più enti contemporaneamente questo sarebbe ovviamente un problema. Non è ancora chiara la data di presentazione delle domande e bisognerà attendere che il decreto arrivi in Gazzetta Ufficiale. Tuttavia molte partite IVA si stanno lamentando per il fatto che queste novità arrivino proprio nel momento in cui i commercialisti siano in vacanza e quindi non sia possibile confrontarsi con loro in merito alle domande e alle modalità di richiesta.
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