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Non solo gas: Putin fa esplodere i prezzi di tante materie prime e la recessione in Italia si avvicina

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Salvatore Dimaggio

La recessione in Italia è sempre più probabile e le cause sono tante.

Tuttavia a rendere molto più probabile la recessione in Italia ci stanno pensando proprio alla guerra in Ucraina e soprattutto Vladimir Putin.

ANSA

Quando Putin ha attaccato l’Ucraina, l’occidente ha risposto con i durissimi pacchetti di sanzioni. Questi pacchetti di sanzioni sono stati sicuramente pesantissimi per la Russia e infatti molti sostengono che la Russia sia prossima al default.

Putin attacca duramente la nostra economia

Tuttavia se è vero che la Russia sta patendo molto per queste sanzioni è anche vero che Putin è stato molto abile nel ridurre sempre di più il gas erogato all’Europa e nel far salire i prezzi delle tante materie prime industriali che la Russia vende alle aziende europee. Quindi oggi le aziende europee si trovano con la bolletta del gas e quella della luce ma anche con le materie prime fondamentali per loro, che sono diventate incredibilmente care. La colpa è sicuramente quella dell’inflazione generale ma le manovre della Russia sicuramente hanno reso tutto molto più pesante. Questo aumento forte dei costi di produzione mette a rischio tantissime aziende italiane ed europee. Molte economisti sostengono che già in autunno tante aziende potrebbero essere a rischio di chiusura.

Recessione ed inflazione

Il problema diventa quindi sociale.

Pixabay

Infatti tante aziende a rischio di chiusura significano una nuova impennata della disoccupazione e tensioni sociali sempre più forti. Anche se comunemente si parla sempre del problema del gas perché riguarda direttamente le famiglie, sono tante le materie prime industriali che le aziende italiane prendono dalla Russia. Il fatto è che queste materie prime industriali negli ultimi mesi sono fortemente aumentate di prezzo e tante aziende non sanno come fare. Infatti se le aziende italiane trasferiscono questi maggiori costi all’utente finale corrono il rischio di non vendere il prodotto. Se invece assorbono questi costi e non li trasferiscono alla merce finita rischiano di lavorare in perdita. Insomma la risposta di Putin è stata molto più forte e pericolosa di quanto molti potessero ipotizzare e probabilmente i veri danni al tessuto produttivo si vedranno proprio dall’autunno.

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