Ecco come funziona l’ultimo aiuto erogato ai cittadini da parte dell’INPS e che fornisce 145 euro per ogni figlio. I dati
Sono stati pubblicati i risultati di quello che è l’Assegno unico universale, erogato nel periodo che va tra marzo a giugno 2022. Nell’ultimo anno, infatti, il governo guidato da Mario Draghi ha pensato di concentrare le proprie forze per sostenere economicamente le famiglie più in difficoltà, in particolare quelle con figli a carico.
L’assegno unico universale, infatti, si pone l’obiettivo di sostenere quelle famiglie che hanno figli a carico e devono affrontare spese varie (come la scuola, la salute, la cultura, ecc.). Ecco, quindi, come funziona l’ultimo aiuto erogato ai cittadini da parte dell’Inps e che fornisce 145 euro per ogni figlio. I dati.
145 euro per ogni figlio. Ecco i dati Inps sull’Assegno unico universale
L’Inps ha diffuso i dati relativi al bonus dell’Assegno Unico, erogato nel periodo tra marzo e giugno 2022. Secondo le analisi delle informazioni diffuse dall’istituto, lo Stato ha versato circa 4,8 miliardi di euro nei confronti di 5,2 milioni di famiglie e rispettivamente 8,4 milioni di bambini. Ogni nucleo familiare ha fatto richiesta per 1,6 figli, con un corrispettivo totale di 232€, ovvero 145 euro per ogni figlio.
Quasi la metà degli assegni (il 46%) è andato a quei nuclei familiari che hanno un Isee non superiore a 15mila euro. In questo caso, dunque, l’importo massimo erogato è stato di 175€ al mese per ognuno dei figli presenti nel nucleo familiare, o, in caso di figli con un’età tra i 18 e i 21 anni. Solo 85€.
Un altro dato interessante reso pubblico dall’Inps riguarda la tipologia di domanda effettuata dalle famiglie. Circa il 20% dei figli presi in considerazione per la ricezione ed erogazione degli importi fa parte di nuclei familiari che non hanno presentato l’Isee. Questo vuol dire, quindi, che in questi casi è stato erogato l’importo minimo di 50€.
Tra le informazioni che sono state rese disponibili dall’Osservatorio Inps non vi sono però quelli che riguardano l’assegno ricevuto dalle famiglie che hanno ottenuto il Reddito di Cittadinanza. in questo caso, infatti, prima di rendere pubblico anche questo dato, l’Inps dovrà terminare e completare l’integrazione di tutte le informazioni in suo possesso.