Con la fortissima inflazione tante famiglie italiane si chiedono come mettere al sicuro i risparmi.
Infatti la forte inflazione erode velocemente il risparmio degli italiani. L’inflazione in Italia è all’8% e questo significa che 10 mila euro tenuti sul conto hanno perso ben 800€ di valore reale negli ultimi 12 mesi.
È veramente una fortissima stangata e non stupisce che gli italiani cerchino beni di rifugio.
Due beni di rifugio molto particolari
Cerchiamo di mettere a confronto due beni di rifugio assolutamente diversissimi tra loro ma che possono dare un’idea di quanto sia difficoltoso effettivamente capire quale possa essere un buon bene di rifugio.
Per prima cosa parliamo dell’oro. L’oro è il bene rifugio per eccellenza. Quando c’è l’inflazione ma persino quando ci sono delle guerre possedere dell’oro significa avere un rifugio sicuro contro qualsiasi sconvolgimento del mercato. Da che mondo è mondo l’oro ha un forte valore intrinseco e quindi rappresenta un forte elemento di sicurezza. Lo ripetiamo, non è soltanto nei confronti delle crisi oppure dell’inflazione che l’oro è considerato un bene di rifugio ma persino nel caso di conflitti bellici e calamità naturali.
Diversi eppure entrambi problematici
Eppure oggi l’oro suscita anche delle perplessità. Infatti l’aumento dei tassi voluto dalle banche centrali probabilmente renderai i titoli di stato molto più allettanti. Le banche centrali aumentano i tassi per fronteggiare la forte inflazione ma questo significa che i titoli di Stato renderanno sempre di più. L’idea di molti analisti è che gli italiani preferiranno i titoli di Stato che hanno un rendimento stabile rispetto all’oro che comunque ha violente fluttuazioni di valore. Quindi oggi l’oro appare certamente un bene di rifugio interessante ma sicuramente meno interessante rispetto a quando le banche centrali ancora tenevano i tassi a zero. Un discorso completamente diverso riguarda le criptovalute.
Le sorprese non mancano
Fino all’anno scorso le criptovalute erano indicate come un possibile rifugio contro l’inflazione. Era stata addirittura Goldman Sachs proprio nel 2021 a sostenere che Bitcoin e le altre principali valute virtuali potessero essere una vera e propria riserva di valore in caso di forte inflazione. Tuttavia proprio quando c’è stata la fiammata dell’inflazione cioè all’inizio di questo 2022, Bitcoin ha perso di valore in maniera spettacolare. Anche le altre principali criptovalute hanno avuto veramente un crollo e tuttora sono su livelli di valore molto bassi. Quindi l’idea che Bitcoin e le altre valute virtuali possano essere una riserva di valore appare ormai tramontata. Ciò non significa che questo tipo di investimento non attragga ancora tanti aspiranti trader.