Le conseguenza della guerra vanno a finire sulle tasche dei cittadini. E anche se vogliono nasconderla, i problemi ci sono. E non sono pochi.
Mentre in Ucraina si va avanti con la guerra, il mondo incontra a una crisi economica senza precedenti nella storia.
Lo ha detto chiarito per bene e senza mezzi termini, tra gli altri, l’economista Nouriel Roubini in un’intervista rilasciata al sito internet Bloomberg, spiegando che i vaticini ottimistici attuali, secondo i quali si tratta di una lieve e transitoria flessione, sono “assolutamente deliranti”.
Cosa sta accadendo nel mondo
Non bisogna essere economisti ma non serve esserlo per capire
che ha ragione. Basta fare una passeggiata andare al mercato, al benzinaio o in qualsiasi altro esercizio commerciale, solo per stare terra terra. E negli Usa, a quanto si legge, è lo stesso. Né serve essere economisti per capire che le rassicurazioni che arrivano dalle stanze del potere sono strumentali: in America servono a tenere buoni gli elettori in vista delle elezioni di metà mandato; in Europa a evitare il dilagare del panico (in Italia è diverso: la crisi è ampiamente documentata, ma anche qui è strumentale: serve a dire che chi ha buttato giù Draghi è un criminale, come se questa crisi non esistesse con il Governatore d’Italia ancora in carica… ma questa è un’altra storia, da giornali di provincia).
Qualcosa non va, lo conferma la Casa Bianca
Ma la conferma più autorevole alle parole di Roubini viene dal sito ufficiale della Casa Bianca, che pubblica una vera e propria “supercazzola” per spiegare che invece la crisi non esiste e che il calo del Pil americano, che si è ripetuto per due trimestri di seguito, deve essere interpretato in modo non drammatico. Parola d’ordine: negare la recessione. Era difficile immaginare che sul sito ufficiale della Casa Bianca potesse essere pubblicata una nota tanto bizzarra – un evidente tentativo di arrampicarsi sugli specchi -, che dà la misura della decadenza dell’Impero, trend molto pericoloso perché gli Imperi in declino sono preda di convulsioni. I rischi, nel caso specifico, sono incrementati dalla potenza dell’arsenale Usa e dalla follia bellicista che alberga nelle menti di parte importante delle sue élite.