Nell’agenda del governo sono tante le misure in programma: alcune potrebbero cambiare le nostre vite a partire dal quotidiano.
I finanziamenti stanziati per il superbonus 110% sono terminati, ma la rincorsa al bonus non si arresta e sfiora nuovi record.
Per l’ultimo aggiornamento dell’Enea (l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sull’utilizzo del superbonus, al 30 giugno 2022 il totale degli investimenti ammessi alla detrazione al 110% ammontava a 35,2 miliardi di euro, rispetto ai 30,6 miliardi di maggio, quindi 4,6 miliardi di euro in più nel solo mese di giugno. Le detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori sono invece arrivate a 38,7 miliardi, un aumento di quasi il 15% rispetto ai 33,7 miliardi del mese precedente. L’investimento medio per i condomini è stato di 572mila e 396 euro. Per gli edifici unifamiliari invece si ferma a poco meno di 112mila euro.
Evasione fiscale, quanto ci costa e come il governo vuole fermarla
I numeri sono altissimi: nel nostro Paese ogni anno l’evasione fiscale raggiunge quota 80/100 miliardi. Lo scopo del governo è di portarlo al 40 per cento entro il 2026, quando scadrà il Pnrr. Naturalmente pensare di poterlo fare in una sola volta è impossibile, ecco perché si valuta di ridurre l’evasione a scaglioni: del 5 per cento nel 2023 e del 15 entro il 2024. Come ormai noto, uno delle prime misure varate è la lotta ai furbetti del Superbonus 110 per cento, strumento utilizzato dal governo per aiutare le famiglie che volevano ristrutturare casa ma diventato un trampolino di lancio di truffe ed evasioni.
Lotterie degli scontri, fatture, Pos: cosa è accaduto
Ritorna la lotteria degli scontrini, ma questa volta l’impegno di Palazzo Chigi è di agevolare la partecipazione per poter aumentare il numero di partecipanti. Non ci sarà il codice a barre ma un qr-code: basterà inquadrarlo dall’app e verificare se si ha vinto qualcosa. Un’altra idea è di rendere obbligatoria la fattura elettronica per tutte le partite Iva, indipendentemente se si tratti di forfettari e ordinari. Un aumento praticamente di due milioni di persone. Infine, altro cavallo di battaglia potrebbe essere l’obbligatorietà del Pos. L’esercente non potrà più rifiutarsi di ricevere una prestazione con la carta di credito, di qualsiasi natura o quantità. In caso di no, ci sarà una multa pari al 30 per cento più il 4 per cento del valore della transazione a cui c’è stato il rifiuto.