Nonostante le richieste dei sindacati, il governo Draghi sembra non essere deciso a cambiare il bonus 200 euro, ecco perché
Dopo la caduta del Governo Draghi sono cambiate nettamente le carte in tavola. L’esecutivo ora sarà in campo solo per portare avanti gli affari correnti e completare i dossier, senza dunque ampio spazio di manovra per provvedimenti strutturali e maggiormente incisivi per l’economia del Paese.
Tuttavia, proprio in questi giorni l’esecutivo guidato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è impegnato in un sostenuto confronto con i sindacati, per via dell’attuazione del prossimo Decreto Aiuti. Non ci sono però buone notizie per il bonus 200 euro e, con il tramonto del governo Draghi, il provvedimento potrebbe non essere prorogato.
Cade il governo Draghi: via al bonus 200 euro
Il governo è attualmente al lavoro, insieme ai sindacati, per approvare il prima possibile il nuovo Decreto Aiuti. Tuttavia, pare che l’esecutivo guidato da Mario Draghi non protenderà per la proroga e l’estensione del famoso bonus 200 euro. Ecco perché e cosa potrebbe essere inseriti nel prossimo provvedimento.
L’intenzione da parte del governo, come riferito durante l’incontro con Cgil, Cisl e Uil, è infatti quello di tutelare il più possibile le aziende, i pensionati e chi è maggiormente in difficoltà. Sarano infatti introdotti nuovi provvedimenti che andranno in questa direzione, tuttavia il bonus 200 euro va verso l’addio.
Non sarà prevista, infatti, l’estensione del tanto atteso del bonus (erogato per la maggior parte degli aventi diritto durante il mese di luglio). Le azioni del governo, infatti, si poseranno sugli interventi di decontribuzione, in modo da aumentare temporaneamente le buste paga. Tuttavia, gli aventi diritto che non hanno ancora ricevuto il bonus 200 euro (come, ad esempio, i liberi professionisti) potranno ancora avere il sostegno economico.
Per quanto riguarda gli altri provvedimenti che verranno inseriti nel decreto aiuti, è previsto un adeguamento delle pensioni per via del continuo aumento dell’inflazione. Già nei mesi di settembre o ottobre, infatti, è prevista una rivalutazione di circa il 2%, in anticipo rispetto a gennaio.
Sul tema energia e carburanti, invece, il governo ha già annunciato che verranno prorogati i tagli delle accise di benzina, gpl e diesel pari a 30cent. Lo sconto dei carburanti potrebbe essere inoltre prorogato fino al 21 ottobre 2021. Previsto, inoltre, l’azzeramento fino a fine 2022 degli oneri di sistema delle bollette, pari al 20/30%.