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Lockdown dell’energia: perché non abbiam ancora capito cosa potrebbe accadere

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Edoardo Corasaniti

La situazione sui consumi di gas e del relativo razionamento è ancora incerta. Ci sono molti numeri che non tornano. Cosa sta accadendo.

L’Ue trova l’ok sul piano d’emergenza per la diminuzione dei consumi di gas e gli Stati membri si preparano al razionamento per l’arrivo dell’inverno.

(Pixabay)

Adesso anche Gazprom ha comunicato un nuovo taglio alle forniture del 20%, a partire da mercoledì 27 luglio, per sistemare un’altra turbina. Il piano d’emergenza dell’Ue prevede un taglio del 15% dei consumi. Il problema è che tanti Paesi, Italia compresa, potrebbero non riuscire ad affrontare questi razionamenti, causando un duro colpo a tutta l’economia nazionale. Inoltre, dopo l’annuncio del taglio alle forniture russe e l’accordo sul piano d’emergenza Ue, il prezzo del gas continua a salire e si avvicina a quota 200 euro. Ma con il nuovo accordo europeo cambia leggermente le norme che regolano la vicenda, almeno per alcuni Stati: c’è da scoprire cosa accade.

Gas e consumi: il piano d’emergenza dell’Unione Europea

(Pixabay)

Il piano d’emergenza dell’Ue sul gas è stato approvato in Consiglio Affari Energia: a dire no solo l’Ungheria. I ministri hanno quindi raggiunto un accordo che fino a pochi giorni fa sembrava difficile da accordare. Una delle principali news, rispetto alla proposta iniziale della Commissione, è che in caso di deroga il taglio ai consumi del gas può scendere dal -15% al -7%. La riduzione interessa nel caso in cui gli Stati dimostrino che l’interconnessione con altri Paesi sia inferiore al 50% e che la capacità sugli interconnettori verso altri Stati membri è stata utilizzata a un livello pari almeno al 90% fino al mese precedente. Gli Stati membri potranno chiedere una deroga nel caso in cui abbiano superato i loro obiettivi di riempimento degli stoccaggi di gas o se sono fortemente dipendenti dall’esportazioni di gas, ma anche in caso di netto aumento dei consumi. Nel testo c’è inoltre un riferimento al price cap, il tetto al prezzo del gas richiesto dall’Italia: la Commissione sta prendendo in considerazione anche questa ipotesi per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia e potrebbe approvarla in autunno.

Quanto scatta l’ora x per l’Italia

Stando a questo affermato dal ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, per l’Italia la riduzione dei consumi non sarà del 15%, ma del 7%, accedendo così alle deroghe previste dall’ultimo accordo trovato in sede Ue. “È la percentuale già prevista per il nostro piano”, sottolinea Cingolani. I razionamenti, dunque, in Italia non dovrebbero andare al di sopra delle previsioni del governo (dimissionario) guidato da Mario Draghi.

 

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