Grazie ad una proposta di Altroconsumo, si potrebbe arrivare alla decisione di avere i Buoni pasto direttamente in busta paga. Ecco perché
I Buoni pasto consistono in un benefit che molte aziende decidono di stanziare per il loro lavoratori. Nel concreto, si tratta di un ticket fornito dal proprio lavoratore ai subordinati che permette di usufruire di servizi sostitutivi di mensa. Esistono principalmente due tipi di buoni pasto: il buono cartaceo e il buono elettronico (spesso una carta simile al bancomat).
Ad oggi, almeno in Italia, i Buoni pasto vengono erogati a parte ad ogni lavoratore che ne ha diritto. Tuttavia, nei giorni scorsi si è fatta strada una concreta possibilità che potrebbe cambiare ulteriormente le cose. Grazie ad una proposta di Altroconsumo, infatti, si potrebbe arrivare alla decisione di avere i Buoni pasto direttamente in busta paga. Ecco perché.
Grazie ad una petizione, lanciata da Altroconsumo (associazione a tutela dei consumatori), si fa strada la possibilità di ricevere i Buoni pasto direttamente in busta paga. Attualmente, il famoso ticket è previsto per circa 3 milioni di lavoratori italiani, i quali utilizzano il Buono (per un valore totale di circa 3,2 miliardi di euro) soprattutto per fare la spesa e per mangiare fuori (nelle attività convenzionate).
Secondo Altroconsumo, che è stato il promotore della proposta, esiste una necessità dei commerciati che dovrebbe essere ascoltata. Quest’ultimi, infatti, spesso decidono di non accettare i Buoni pasto per via delle alte commissioni d’incasso previste.
Dunque, insieme ad alcuni sindacati, Altroconsumo ha dato inizio ad una campagna in cui si richiede la revisione delle modalità di erogazione dei buoni pasto, in quanto il classico ticket è spesso oggetto di polemiche da parte dei commercianti. Le commissioni previste per chi accetta il pagamento dei Buoni pasto, infatti, ammontano a circa il 10 o il 20% del valore del buono.
A questo proposito, Altroconsumo ha lanciato una petizione in cui si chiede l’inserimento dei Buoni pasto direttamente in busta paga, pur mantenendo tutte le agevolazioni fiscali previste. In questo modo, il lavoratore che ne usufruisce non sarà soggetto ad alcuna tassazione, mentre la somma del buono sarà interamente deducibile dalle imprese che lo accettano.
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