La svolta del governo sul bonus €200 ha lasciato l’amaro in bocca a molti.
Vediamo che cosa sta succedendo. Fino all’ultimo gli italiani avevano creduto alle voci che nel decreto aiuti bis di agosto ci sarebbe stata una proroga del bonus di €200 fino a due mesi o addirittura fino a 5 mesi.
Fonti anche molto attendibili avevano confermato questa impostazione del governo. Una proroga del bonus di diversi mesi sarebbe stata veramente utile per le famiglie italiane sempre più stangate dalla gravissima crisi.
Per i dipendenti è una festa ma per pensionati e tutti gli altri è una stangata
Tuttavia a quanto pare il governo ha intrapreso una strada completamente diversa. Le proroghe del bonus non ci saranno.
Quindi bonus 200 euro rimane un qualcosa di unico legato al mese di luglio. Al posto delle proroghe del bonus ci sarà una dei contribuzione in busta paga che consentirà alle buste paga degli italiani di essere più alte per 5 mesi. Quindi un vero e proprio minitaglio di cuneo fiscale che accompagnerà i lavoratori fino alla fine dell’anno. Sicuramente si tratta di una misura più vicina alle richieste dei sindacati.
Rabbia degli esclusi
Infatti questo mini taglio di cuneo fiscale previsto per il 2022 si andrà poi a congiungere col taglio vero e proprio previsto per il 2023. Dunque per i lavoratori dipendenti ci saranno più soldi stabilmente in busta paga. Tuttavia tutte le altre categorie protestano. Probabilmente l’aumento riguarderà anche i pensionati, ma per RdC e Partite IVA non ci sarà niente.
Malcontento dei troppi esclusi e i dipendenti festeggiano
Ma soggetti ancora più fragili che non avranno nulla e che non hanno avuto nemmeno il bonus 200 euro sono le casalinghe e gli inoccupati. Queste categorie di italiani sono stati completamente snobbati dal bonus 200 euro di Draghi. Dunque mentre i dipendenti avranno un aiuto stabile fino alla fine dell’anno e probabilmente anche dopo col taglio di cuneo fiscale, inoccupati beneficiari del reddito di cittadinanza casalinghe vengono lasciati nell’olio. Cresce la rabbia e crescono anche le richieste per un aiuto di tipo universale come il reddito di base universale.