La Banca Centrale Europea chiede stop a bonus e riforma pensioni durissima.
L’Italia ha chiesto aiuto alla Banca Centrale Europea per quanto riguarda il problema dello spread.
La Banca Centrale Europea ha risposto che meccanismi per arginare lo spread sono pronti a partire ma il costo è salatissimo: l’Italia deve rimettere a posto i conti.
La Banca Centrale Europea pretende dal nostro paese un rigido rispetto dei vincoli di bilancio e questo significa in parole povere che la prossima riforma delle pensioni sarà sicuramente lacrime e sangue. Non ha importanza se andrà al potere il centrodestra che ostenta allergia nei confronti del rigore o una coalizione di altro genere. La Banca Centrale Europea impone assoluto rigore per quello che riguarda i conti. Per l’Italia sarà sostanzialmente impossibile secondo gli esperti continuare la politica dei bonus a pioggia e anche varare una riforma che non sia sostanzialmente la Fornero. Quindi si scrive scudo anti-spread ma si legge riforma Fornero.
Ma ovviamente non sarà soltanto il massacro sulle pensioni l’unica conseguenza di questa imposizione Europea.
Tutto il mondo dei bonus e degli aiuti sociali rischia di bloccarsi. Ma il problema è che le famiglie italiane sono sempre più in crisi e l’inflazione è sempre più alta. Il costo della vita aumenta di giorno in giorno mentre il lavoro ormai è sempre più precario. In una situazione del genere come può il governo ritirare i bonus sociali? Se effettivamente andrà al potere il preannunciato governo di centro-destra probabilmente tutto quello che potrà fare sarà strappare concessioni minuscole e di bandiera alle autorità europee ma sostanzialmente chinare il capo di fronte al massacro sociale che viene chiesto. Già lo Stato Sociale Italiano è molto avaro per quello che riguarda gli aiuti ai più poveri.
Chiudere adesso il meccanismo dei vari bonus sociali o comunque ridurlo pesantemente significherebbe mettere veramente troppe famiglie in difficoltà. Eppure il rispetto dei conti chiesto con sempre maggiore forza dall’Europa significa proprio questo. Se i conti devono tornare in ordine questo vuol dire che le tasse e soprattutto l’IMU schizzeranno verso l’alto e che gli aiuti ai più poveri si ridurranno pesantemente. Probabilmente non sbaglia chi prevede che il sentimento dell’euroscetticismo che attualmente è molto basso, in Italia potrà fortemente impennarsi nei prossimi mesi. Le richieste lacrime e sangue dell’Unione Europea per il rispetto dei conti non è chiaro se saranno effettivamente sopportabili da una popolazione sempre più stremata.
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