La casa è uno dei sogni degli italiani. Per comprarla è quasi sempre necessario contrarre un mutuo, ma le regole che governano la materia a volte sono spinose e complesse. Ecco dove si può risparmiare qualcosa.
Senza paura di essere smentiti, acquistare la casa rappresenta uno degli scopi più sognati da parte di intere generazioni. Ecco perché il mezzo migliore per iniziare a costruire questo percorso è il mutuo ipotecario.
Di questo strumento però bisogna conoscerne i principi e i sistemi di funzionamento. Anche perché, come tutti sanno, il mutuo rappresenta una forma di indebitamento che per molti anni tiene legato il cliente con l’istituto bancario. E allora è meglio conoscere alcune dritte di tipo pratico, o persino dei trucchi per risparmiare qualcosa sul mutuo ed evitare di restare a bocca aperta in un secondo momento.
Nuovo mutuo? Ecco cosa non bisogna farsi sfuggire
Gli esperti si dicono convinti che non convenga avere un finanziamento in corso: quest’ultimo non piace molto alle banche, le quali non vedono di buon grado il fatto che il cliente abbia già un impegno finanziario per un altro obiettivo. Un altro aspetto, ma certamente di natura più tecnica e per cui è meglio confrontarsi con un consulente, è il tanto famoso spread bancario, che rappresenta la componente fissa del tasso di interesse. Può essere di due tipi: a tasso fisso o tasso variabile. Un altro consiglio molto importante da tenere in considerazione è la valutazione delle proprie capacità economiche da quando si contrare il mutuo a quando si finirà di pagarlo.
Hai meno di 36 anni? E’ il momento di pensarci seriamente
Sono state inserite delle nuove norme che hanno lo scopo di aiutare l’acquisto della prima casa: sono racchiuse nel decreto Sostegni Bis. Vengono così favorite garanzie dello Stato per una quota dell’80 per cento e le banche devono garantite un tasso effettivo globale (Tag), inteso come il prezzo totale del mutuo, il quale comprende tutti i costi connesso allo stesso. Escluse le imposte e le tasse. Da sottolineare che nei primi tre mesi del 2022, era stato designato un limite: l’1,96 per cento. Ma per il secondo trimestre si è rischia a salire fino a sfiorare il 2 per cento. Le cose cambiano molto velocemente nei mercati.