L’inflazione minaccia con troppa durezza le famiglie e così ora arrivano due linee d’aiuto veramente importanti.
Il Governo scende al fianco delle famiglie con basso isee che ormai non riescono più ad andare avanti.
Infatti l’aumento dei prezzi unito agli stipendi veramente bassi stanno mettendo in pesanti difficoltà le famiglie e allora vediamo i preziosi aiuti.
Due linee di aiuto che valgono davvero tanto
Innanzitutto parliamo dell’aiuto che mette soldi subito sul conto per fare la spesa e per comprare i beni di prima necessità.
Infatti in Governo ha confermato i buoni spesa. Con i buoni spesa le famiglie a basso ISEE possono avere una cifra erogata dal comune ma che in realtà arriva dal governo. Infatti il Governo invia una cifra ad ogni comune d’Italia. Poi sarà il comune in autonomia a decidere come utilizzare quella cifra per i buoni spesa. Alcuni comuni preferiscono aiutare più famiglie con cifre più basse, mentre altri vogliono aiutare meno famiglie con cifre più alte. Quindi bisogna andare sul sito del proprio comune per capire la soglia ISEE e quanto spetta.
445 euro al mese: un aiuto importante
Se i buoni spesa sono preziosi per le famiglie un aiuto importante sono i 445 euro al mese dell’INPS per ogni bambino. Infatti non è assolutamente vero che l’Assegno Unico è l’unico aiuto per i bambini a carico delle famiglie. Quest’ anno è nato l’assegno unico che eroga una cifra in base all’ISEE ed al numero dei figli. Ma non bisogna assolutamente credere che questo assegno sia non cumulabile con altri aiuti. Infatti da 0 a tre anni la famiglia oltre l’assegno unico può avere anche il Bonus Nido. Il Bonus nido copre sia i nidi pubblici e privati e viene erogato in base ai mesi effettivamente frequentati dal bimbo.
Come avere 445 euro ogni mese per ogni figlio
Proprio cumulando l’assegno unico ed il bonus nido, gli isee bassi arrivano a ben 445 euro ogni mese per ogni singolo figlio. Decisamente una cifra importante ed utile di questi tempi. Dunque l’INPS con questo doppio aiuto offre una mano forte alle famiglie più in difficoltà sino al terzo anno di vita del figlio.