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Borsa: perché potrebbe arrivare lo scoppio della bolla più grande di sempre

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Salvatore Dimaggio

Le borse hanno archiviato un semestre veramente pessimo.

In particolare la borsa di Wall Street ha chiuso il semestre peggiore degli ultimi 50 anni.

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Sicuramente questo è un dato che fa riflettere ma ci sono tanti altri dati che stanno seriamente spaventando gli analisti: gli allarmi internazionali certamente non mancano.

Lo scoppio della bolla

L’inflazione è ai massimi da decenni e questo sta duramente colpendo sia le famiglie che le imprese.

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La crisi alimentare globale risulta essere un’incognita veramente pericolosissima e molti analisti sostengono che in prospettiva potrebbe fare danni anche peggiori rispetto a quelli dell’inflazione. La guerra in Ucraina si sta dimostrando più duratura del previsto. La Russia resiste alle sanzioni occidentali e il popolo ucraino continua ad essere martoriato. Ma come sappiamo l’incognita più grossa che pesa sui mercati è proprio il comportamento delle banche centrali.

I dubbi sulle mosse delle banche centrali

Secondo molti analisti, decenni di politiche ultraespansive da parte delle banche centrali di tutto il mondo hanno gonfiato la più grande bolla di tutti i tempi. Non c’è unanimità su questo modo di vedere le cose. Eppure secondo molti la Borsa americana e tutte le altre al seguito sono state gonfiate troppo dai tassi mantenuti a livelli bassissimi per troppo tempo. Con l’arrivo del covid i tassi sono stati portati addirittura a 0 e a 0 sono rimasti per troppo tempo. Se effettivamente le borse sono così gonfiate e sono in una situazione di bolla così marcata l’aumento dei tassi potrebbe effettivamente farle crollare.

I risparmiatori intimoriti dall’incertezza

Le banche centrali hanno detto con grande chiarezza che vogliono imboccare la via dell’aumento dei tassi e la Federal Reserve ha già cominciato. Se questa fermezza dovesse essere mantenuta abbastanza a lungo lo scoppio della bolla potrebbe diventare molto probabile e le borse potrebbero anche crollare. Tuttavia oltre allo spettro del crollo delle borse c’è anche lo spettro della recessione. Se la recessione dovesse effettivamente arrivare questo potrebbe spingere le banche centrali a fermare il progetto di un aumento dei tassi e potrebbe rivitalizzare le borse. Le banche centrali appaiono poco convinte delle loro stesse mosse e questo chiaramente innervosisce i mercati, ma il timore dello scoppio della bolla resta comunque alto.

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