Il pagamento del bollo auto spesso causa problemi e sanzioni economiche altissime per i proprietari dei veicoli a motore.
Sarà capitato molte volte e tutte le volte la domanda che aleggia sull’argomento è sempre identica: cosa succede se non pago l’avviso per il bollo auto che già dovevo pagare in passato?
Eppure, qualcosa c’è da saperla perché le conseguenze possono diventare piuttosto pesanti, specie se si fa passare troppo tempo.
Il bollo per la macchina è un’imposta regionale che deve essere pagata da tutti i proprietari di veicoli su strada e a motore. Di fatto è una tassa di proprietà, quindi il suo pagamento non è legato all’utilizzo che se ne fa. Inoltre, recentemente il legislatore è intervenuto andando ad inserire una nuova fattispecie: dal primo gennaio 2020 devono pagarlo anche chi è utilizza un veicolo a noleggio a lungo termine senza conducente. Naturalmente, per stabilire quanto bisogna pagare si parte da quanto è potente il veicolo e la classe ambientale di appartenenza. Ogni anno lo Stato fissa una data entro cui il bollo auto deve essere pagato: aprile, agosto e dicembre solitamente, ma è concessa la possibilità di pagarlo entro la fine del mese successivo. Ed ecco che si inizia a comprendere il meccanismo: quando la scadenza non è rispettata inizia a svilupparsi la possibile azione dell’Agenzia delle Entrate. Le sanzioni per chi non rispetta il termine possono essere differenti, tutto si basa rispetto al ritardo accumulato. Se il pagamento arriva nei primi 14 giorni la sanzione sarà dell’0,1 per cento rispetto all’imposta. Dal 15esimo al 30esimo giorno, invece, il proprietario dell’auto sarà costretto a pagare l’1.67 per cento; dal 90esimo giorno fino ad un anno sarà del 3.75 per cento. Le sanzioni vanno a regolamentare anche il caso in cui l’automobilista paghi dopo un anno: il 30 per cento dell’imposta con l’aggiunta degli interessi, pari allo 0,5 per cento ogni sei mesi di ritardo.
Per chi usufruisce della Legge 104, ovvero le persone affette da un handicap accertato, non è previsto il versamento del bollo. Questa esenzione si applica anche ai genitori o al coniuge della persona disabili e ai caregiver fino a un grado di parentela di secondo grado e, se la persona disabile ha più di 65 anni oppure soffre di patologie invalidanti, sono inclusi i gradi di parentela di terzo grado
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