Il caro carburanti è un grosso problema per le famiglie ed il Governo interviene con forza.
Il prezzo di diesel e benzina aumenta sempre a causa della guerra in Ucraina ma anche a causa degli speculatori.
Ma vediamo come una mossa del Governo può concretamente aiutare gli italiani. Quando il Governo aveva deciso di tagliare le accise sui carburanti, il prezzo di diesel e benzina effettivamente è sceso ad 1,8 euro per ogni litro.
L’aiuto del Governo contro i rincari
Tuttavia questo intervento sulle accise ha avuto breve durata. Il taglio sulle accise esiste ancora oggi eppure diesel e benzina sono tornati sopra i €2 per ogni litro.
Il fatto è che la guerra in Ucraina non accenna a diminuire e gli speculatori ne approfittano per tenere alti i prezzi. Infatti ormai è chiaro che sicuramente la guerra gioca un ruolo determinante nell’aumento dei prezzi ma è soprattutto la speculazione a far lievitare i costi alla pompa. Ecco che allora il governo interviene con un bonus di €200 pensato proprio per i carburanti. Questo bonus non è da confondere col bonus 200 euro che sarà erogato a luglio contro l’inflazione. Infatti il bonus da 200 euro per i carburanti è un aiuto pensato dal governo specificamente per gli italiani che patiscono i rincari del carburante.
Ecco come chiederlo
Il bonus di 200 euro per i carburanti funziona così: ogni azienda italiana può liberamente erogare un voucher di €200 ai suoi dipendenti. Questo voucher di 200€ servirà proprio a compensare i maggiori costi del carburante. Di conseguenza le aziende possono erogare il voucher ai dipendenti ed il governo si impegna a non considerare questo bonus sui carburanti come reddito e quindi a non tassarlo. In questa maniera il dipendente si ritroverà ad avere fino a €200 in più per compensare i rincari su diesel e benzina ed allo stesso tempo questi soldi in più non verranno poi tassati. Questa mossa è sicuramente un aiuto per i dipendenti ma le aziende ovviamente non sono tenute ad erogare questo bonus e non sono neppure tenute ad erogarlo a tutti i dipendenti. Infatti le aziende potrebbero erogarlo o meno a seconda della loro disponibilità. Nel frattempo sul Governo si fa pressing per un taglio delle accise più incisivo. Ma per ora l’esecutivo si è limitato a confermare quello esistente.