Nonostante le sanzioni europee non abbiano (per ora) dato gli effetti sperati, c’è chi afferma che la Russia ci abbia messo con le spalle al muro. Ecco perché
Non c’è solo la guerra che si combatte con missili e fucili. Nell’epoca moderna, infatti, basta diminuire intenzionalmente le esportazioni di energia verso un Paese terzo per scatenare una vera e propria crisi, con danni miliardari e migliaia di vite messe a rischio.
È quello che sta succedendo dopo la decisione da parte di Putin di ridurre le forniture di gas russo verso molti Paesi europei, tra cui in particolare Germania e Italia. Una scelta che, a quanto, sembra, avrebbe messo in seria difficoltà il nostro Paese, tanto da far avanzare alcune ipotesi secondo cui la Russia ci avrebbe messo con le spalle al muro. Ecco cosa succede.
A quanto pare, la Russia ha iniziato l’offensiva energetica contro gli Stati dell’Unione Europea. La diminuzione del flusso di gas verso Paesi economicamente forti come Italia e Germania rappresenta un’intimidazione non da poco, che ha causato sconcerto e disorientamento da parte dei vertici del governo.
Se da un lato la Russia continua la propria avanzata (seppur lenta) in Ucraina e i suoi leader (tra cui Medvedev) lanciano ormai costanti invettive nei confronti della popolazione occidentale, dall’altro i Paesi dell’Unione europea si barricano dietro le sanzioni agli oligarchi e ad alcune fonti di energia russa, sperando di rallentarne l’Economia.
Tuttavia, le prime osservazioni empiriche dicono il contrario: la Russia appare rafforzata, almeno sul piano dell’esportazione dell’energia e della moneta locale. Al contrario, in Europa si sta registrando un’inflazione gravissima, causata dall’aumento dei prezzi di carburante, energia e materie prime, tanto da spingere molte persone a dire che la Russia ci ha messo con le spalle al muro.
La diminuzione della fornitura di gas russo sta rappresentando un problema per lo stoccaggio del nostro Paese, soprattutto in vista dell’inverno. Il ministro Cingolani, tuttavia, ha voluto rassicurare dicendo che è fiducioso sul fatto che l’Italia riuscirà a raccogliere il 90% delle scorte entro la fine dell’anno. Intanto, però, il prezzo del gas continua a salire in tutta Europa, con l’hub olandese di riferimento Tft il contratto viene ormai scambiato a 99.5 euro la megawattore.
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