Periodo particolarmente difficile per il nostro Paese, devastato dalla siccità e dall’aumento dei prezzi dovuto al rincaro dei carburanti
Erano molti anni che nel nostro Paese non si registrava una situazione tanto complicata come quella che stiamo vivendo in questi mesi. Dopo esserci ripresi con tantissima fatica dalla pandemia (che non è ancora finita) è arrivata un’estate (non ancora ufficialmente iniziata) tra le più calde degli ultimi anni. Ma a peggiorare la situazione ci pensa il rincaro dei carburanti.
Se la siccità, dovuta alla forte carenza di piogge, sta letteralmente devastando moltissimi raccolti in tutto il nostro Paese, il rincaro dei carburanti aggrava ancora di più la situazione. L’aumento del costo di benzina e diesel, infatti, impatta sulla vita di tutti i giorni. Ecco perché e cosa pensa di fare il governo.
Il rincaro dei carburanti sta diventando un problema sempre più marcato nel nostro Paese. È diventata ormai normalità, infatti, vedere il prezzo di benzina e diesel oltre i 2€ al litro. Una situazione resa ancora più inquietante dal fatto che il governo aveva deciso di tagliare temporaneamente le accise, tanto da far crollare il prezzo di 30cent al litro.
Dunque, con il ripristino di tali accise, previste per luglio, il prezzo della benzina potrebbe tranquillamente arrivare (se non addirittura superare) i 2,50€ al litro. Dunque, fa impressione vedere che, malgrado lo sconto “governativo” il prezzo sia riuscito a tornare sopra i 2€ al litro.
Dunque, il governo sta vagliando tutte le possibilità per agire con tempestività a questa grave emergenza dei carburanti. Avere il prezzo di diesel e benzina così elevato, infatti, vuol dire impattare sulla vita dei lavoratori su strada, ma anche dei produttori e infine sui prezzi al consumo.
È al vaglio l’ipotesi di aumentare lo sconto del governo a 35cent. Tuttavia, l’impatto per le casse dello Stato sarebbe devastante, e probabilmente necessiterebbe di uno scostamento di bilancio. Inoltre, secondo quanto riporta Il Giornale, si pensa ad una “rimodulazione dello sconto in base alla tipologia di utente”.
Secondo quanto dichiarato a Il Messaggero da Bruno Bearzi, presidente della Figisc di Confcommercio, servirebbe un rialzo al taglio delle accise, “basta prelevarle dall’extra-gettito derivante dall’Iva sulla benzina”. Per Bearzi, infatti, ci sarebbe inoltre un “effetto speculazione ai livelli alti della filiera”.
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