Aumentano polemiche ed incertezze attorno al bonus €200: ma il datore di lavoro può non erogarlo, vediamo perchè.
Con le novità in arrivo tutto diventa più dubbio e più complicato.
Ma ora emerge che il datore di lavoro può anche non erogarlo ed è polemica.
Nuovi dubbi
In realtà l’idea del bonus di €200 per ristorare gli italiani per i terribili rincari è da subito piaciuta a tutti.
Infatti avere €200 in più in questo duro periodo nel quale tutto aumenta vertiginosamente è sicuramente qualcosa di positivo che fa piacere agli italiani. Ma fin da subito sono emerse delle cose non chiare e vediamo che cosa succede adesso. Innanzitutto non si placano le polemiche di tutti quegli italiani che non riceveranno il bonus e sono tanti. Le casalinghe, i casalinghi e gli inoccupati che poi sono proprio le categorie più fragili del paese perché non percepiscono alcuna forma di reddito, non avranno il bonus e questo da molti osservatori è considerata un’ingiustizia.
Il modulo che rende tutto più confuso
Inoltre arrivano nuovi dubbi per quello che riguarda i dipendenti. Infatti oggi molti sostengono che senza la famosa autocertificazione il datore di lavoro potrebbe legittimamente non erogare il bonus in busta paga ed il dipendente lo perderebbe. Inoltre non è del tutto chiaro come debba essere scritta questa autocertificazione. E quindi c’è un doppio dubbio. Il primo è se il datore di lavoro possa non erogare il bonus in mancanza di certificazione ed il secondo è se possa non erogarlo con una certificazione non redatta in modo corretto. Tanto è vero che la fondazione di consulenti del lavoro ha creato un modulo suo. Ma anche per quanto riguarda i beneficiari di reddito e pensione di cittadinanza ci sono dei dubbi, infatti non è chiaro effettivamente se ci possano essere delle deroghe alla regola di un solo bonus per nucleo familiare.
Poca chiarezza e c’è chi rischia di perderlo
Infatti ci sono nuclei familiari che beneficiano del reddito ma nei quali c’è un lavoratore. Il governo però continua a non chiarire queste questioni nonostante Le sollecitazioni della politica. Si spera che arrivino presto i chiarimenti ufficiali anche per le partite IVA che ancora non sanno praticamente nulla di come beneficiare dell’aiuto di Stato.