Gli agenti della Guardia di Finanza hanno sventato una truffa dei carburanti messa atto da un distributore. Aumentano i controlli.
Truffa sventata da parte della Guardia di Finanza, la quale ha scoperto un imbroglio da parte di un benzinaio che, indicando un prezzo sul cartello di distributore, in realtà forniva carburanti ad un importo differente.
Un episodio che mostra l’esistenza di tentativi di truffa, nonostante la difficile situazione economica. La sventata truffa è avvenuta in un distributore del centro Italia, da parte delle forze dell’ordine, i quali hanno contestato una violazione della normativa sulla trasparenza da parte di un benzinaio della località abruzzese. Dunque, aumentano i controlli per sventare truffe simili.
La truffa ha avuto luogo in un distributore del pescarese: sul cartello del distributore veniva indicato un prezzo, ma alla pompa del carburante la tariffa che veniva pagata dagli automobilisti era ben diversa. La truffa è stata sventata dagli operatori della Guardia di Finanza. Si tratta di una serie di controlli anti-speculazioni che vengono attuati 24h su 24, su tutto il territorio della provincia. Dopo aver sventato la truffa, i finanzieri hanno riferito che il benzinaio no brand coinvolto avrebbe registrato un guadagno netto, in maniera illecita, di circa 10€ in più rispetto a quello che è la media di ogni pieno. Un guadagno superiore di circa 30€ rispetto al valore medio del prezzo durante lo stesso periodo del 2021. Una truffa che sa di beffa per milioni di automobilisti. Già tartassati dai costi dovuti al caro energia, infatti, devono anche fare i conti con la disonestà di chi vuole guadagnarci anche in contesti di enorme difficoltà economica.
Proprio per questo, quindi, gli agenti della Guardia di Finanza hanno voluto potenziare i controlli, già in corso. L’intenzione è quella di sventare eventuali truffe di questo tipo e difendere gli interessi degli automobilisti e dei consumatori. Il caro energia, infatti, ha creato un momento particolarmente difficile, in cui a volte si muovono anche truffe di questo tipo.
L’Antitrust, ente adibito proprio a garanzia della libera concorrenza, andrà a fondo per verificare quale siano state le cause e se si è verificato un reale cartello tra le pompe di benzina coinvolte nell’istruttoria. Se dovesse dare riscontro positivo, allora potrebbero essere sanzionate.
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