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Allarme lavoro: Amazon farà le consegne con i droni già da fine anno

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Salvatore Dimaggio

Il lavoro umano è destinato a scomparire: già da tempo gli esperti annunciano questo.

Ma una notizia clamorosa ci fa capire come questo processo sia già ad un livello molto avanzato.

ANSA

Amazon ha annunciato che inizierà le consegne con i droni già a partire da fine anno. Per l’occupazione e per il mondo del lavoro è un autentica doccia fredda.

Il lavoro va scomparendo: bomba disoccupazione

Infatti questo vuol dire che progressivamente tutta la manodopera umana utilizzata nelle consegne del colosso americano verrà progressivamente rimpiazzata.

Pixabay

Un’infinità di autotrasportatori e di corrieri verranno rimpiazzati dai più economici droni. I droni possono lavorare 24 ore su 24, non chiedono lo stipendio e non hanno bisogno di riposare. Ma questo discorso vale anche per le auto a guida autonoma. Ben presto le auto a guida autonoma entreranno nelle nostre vite sostituendo il lavoro dei tassisti e dei camionisti. Ma sono tantissimi i lavori che progressivamente saranno sostituiti dalle macchine. Le vecchie agenzie matrimoniali così come le agenzie di viaggio non esistono più da un pezzo e tantissimi altri lavori ben presto saranno sostituiti da un’automazione sempre più efficiente.

Tantissimi posti di lavoro a rischio

Gli esperti sottolineano come nell’arco di pochi anni addirittura fino al 50% dei posti di lavoro può essere bruciato dalla tecnologia. Ma cosa faranno tutti questi lavoratori mandati a casa dalle macchine? La risposta secondo molti sarà quella di tensioni sociali sempre più forti ed insostenibili. Infatti decine di milioni di disoccupati finiranno per essere un problema troppo difficile da gestire per i governi. Ecco perché secondo moltissimi economisti si dovrebbe partire sin d’ora con un reddito di base universale.

Un reddito per i troppi disoccupati

Se ne discute sempre più spesso ma effettivamente il reddito di base universale diventa importante specialmente perché l’Europa sta per entrare in una dura recessione e già oggi in Italia 5,6 milioni di cittadini vivono in condizioni di povertà assoluta. Trovare un reddito per questa montagna di disoccupati sempre crescente sarà una sfida dura da affrontare eppure è meglio discuterne da subito.

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