C’è un’atmosfera da fine del mondo sulle borse mondiali.
Le ragioni sono molteplici ed è il caso di analizzarle meglio perché il rischio crollo è percepito come sempre più forte.
Il mondo si trova a fronteggiare un inflazione che non si vedeva da decenni. Infatti i paesi ricchi ormai rasentano un inflazione al 10% quando per decenni l’inflazione è stata livelli talmente minimi da essere praticamente ininfluente.
Forte rischio sistemico: immobili e crisi alimentare
Dunque dopo un lunghissimo periodo nel quale l’inflazione era stata quasi dimenticata è tornata come un terribile flagello sull’economia internazionale.
Un’inflazione così alta da mettere in ginocchio le famiglie e da mettere nei guai le imprese. Ma l’inflazione non è l’unica minaccia a spaventare i guru di wall street e i semplici risparmiatori. La fortissima infrazione infatti può spingere le economie del pianeta in recessione e molto probabilmente questa recessione è vicina. La recessione ormai è data praticamente per scontata da tanti ma ancora una volta non è l’unico allarme. La crisi alimentare internazionale rischia non soltanto di destabilizzare gli equilibri geopolitici mondiali Ma rischia anche di scatenare ondate migratorie senza precedenti.
Ondate migratorie e crollo in borsa
Infatti i costi delle materie prime necessarie per l‘allevamento e per l’agricoltura sono diventati esorbitanti e produrre il cibo diventa sempre più difficile. Oltre 50 paesi del mondo ormai sono considerati a rischio fame e sono attese ondate migratorie tremende. Le banche centrali e soprattutto Federal Reserve e la sua omologa Europea sono chiamate ad un forte aumento dei tassi. Infatti l’unico modo per mitigare l’inflazione è aumentare fortemente i tassi. Eppure aumentare i tassi significa colpire duramente l’economia in molti modi diversi. Innanzitutto l’aumento dei tassi può fare avvicinare la tenuta recessione. In secondo luogo l’aumento dei tassi rischia di bloccare il meccanismo ricchissimo dei mutui americani.
Le mosse della FED
L’impatto dell’aumento dei tassi sul mercato americano dei mutui è molto temuto, infatti potrebbe scoppiare una bolla immobiliare come da quella del 2008. Ma un altro rischio dell’aumento dei tassi è che possa scoppiare l’altra bolla, cioè quella sui mercati borsistici. A giudizio di molti, infatti, il mercato borsistico degli Stati Uniti è ampiamente sopravvalutato. Di conseguenza un aumento dei tassi potrebbe far scoppiare una bolla delle conseguenze veramente devastanti. Non è un caso che molti guru di Wall Street stiano temendo il peggio riguardo le manovre delle banche centrali.